Galati: «Pensiamo già al prossimo progetto»
Il team di Dronyx pronto a investire ancora in innovazione sociale, quella che migliora la qualità della vita
Dottor Galati, partiamo dal vostro progetto: quando avete capito che la vostra era una buona idea? Chi sono oggi i destinatari, quali sono le applicazioni e quali i mercati? Sicuramente dal momento del primo lancio mediatico quando abbiamo potuto raccogliere il consenso sia da parte degli operatori del settore, sia da parte dei cittadini che finalmente erano venuti a conoscenza di uno strumento utile alla salvaguardia ambientale e, meglio ancora, pensato e prodotto in Italia e per di più da giovani menti.
Quanto è stato importante il web nella realizzazione del progetto?
Il web senz'altro ha contribuito ad aumentare la visibilità del nostro progetto potendo da subito toccare con mano un interesse diffuso sui nostri prodotti soprattutto dall'estero dove, con il tempo, siamo riusciti a costruire delle relazioni stabili e delle ottime partnership.
Nel suo caso ha contato più la genialità del singolo o la cultura dell'azienda?
Il caso DronyX è senza dubbio un esempio reale di come la cooperazione tra un gruppo di cervelli brillanti possa, con il tempo e la stima reciproca, trasformarsi in un'idea tangibile di realtà industriale orientata alle tecnologie del futuro come quella robotica. Poi la tenacia e la caparbietà
dei singoli sicuramente ha contribuito a rafforzare la determinazione del gruppo.
Per lei su quali fondamenta va costruita l'innovazione?
Soprattutto sul know-how, elemento indispensabile per ottenere successo nel mercato. Ma questo, diciamo, è abbastanza scontato. Quello che non è scontato è pensare al ruolo sociale che l'innovazione deve poter avere poiché essa è fondamentale per creare posti di lavoro migliori, costruire una società più verde e migliorare la qualità della nostra vita, ma anche per salvaguardare la competitività dell'Unione europea sul mercato mondiale.
Facciamo il gioco delle percentuali: in un buon progetto quanto è importante l'idea e quanto gli investimenti?
Diciamo 75% - 25%. Nel senso che, se per il 50% è importante avere una buona idea progettuale, intesa come progetto imprenditoriale, per un ulteriore 25 % è importante avere una buona idea di come pianificare l'attività imprenditoriale, cioè un'idea di quanto e come investire il denaro necessario per la realizzazione del progetto. Ed infine, ma non meno importante, conta l'investimento finanziario che discende direttamente dalla componente idea.
La sua esperienza al Premio Best Practices per l'Innovazione di Confindustria Salerno, invece, come la giudica?
Senz'altro è una vetrina di tutto rispetto ad ampia visibilità. È stata una ulteriore occasione di confronto costruttivo con altri talenti ed è stato interessante scoprire come la nostra nazione pulluli di iniziative sempre molto interessanti con obiettivi sempre più ambiziosi. L'evento sicuramente contribuisce ad accrescere l'interesse verso l'innovazione e lo sforzo soprattutto delle Istituzioni è quello di creare le condizioni affinché tali innovazioni rimangano radicate come centro nevralgico nel nostro Paese.
Se avesse potuto, avrebbe voluto inventare…
…Il prossimo progetto che sicuramente vedrà la luce a breve. Perché la parola d'ordine è: crederci! Le potenzialità vanno sostenute, come dicevo, dalla tenacia.