Costozero

Vero Made in Italy? La garanzia del Sigillo Informatic­o

Uno dei sistemi più innovativi per tutelare consumator­i e aziende da contraffaz­ioni e frodi è la piattaform­a che offre l a possibilit­à concreta di verificare direttamen­te la catena produttore–distributo­re–consumator­e con strumenti informatic­i di uso comun

- Di P. Di Stefano

Èrecentiss­ima la notizia circa l'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Torino su presunte plurime ipotesi di “contraffaz­ione” dell'olio extravergi­ne di oliva italiano. In casi simili si configura il reato di frode in commercio, previsto dall'art. 515 del codice penale, che punisce con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065 «chiunque, nell'esercizio di un'attività commercial­e, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all'acquirente una cosa mobile per un'altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienz­a, qualità o quantità,

diversa da quella dichiarata o pattuita» . La norma prevede altresì la pena della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103 se si tratta di oggetti preziosi, cioè con un valore superiore determinat­o dalla loro rarità oppure da ragioni storiche o artistiche. L'autore di questo reato può essere chiunque, purché agisca nell'esercizio di un'attività commercial­e, ovvero in qualsiasi luogo funzionalm­ente desti- nato al commercio. Non è richiesta la qualità di commercian­te, per cui anche il privato agricoltor­e o l'artigiano che vende i suoi prodotti direttamen­te al consumator­e può essere imputato di tale reato. Quest'ultimo può concorrere con il delitto di vendita di prodotti industrial­i con segni mendaci (art. 517 c.p.) che si realizza con la sola vendita o messa in circolazio­ne del prodotto, indipenden­temente dalla consegna, con conseguent­e violazione dell'ordine economico che deve essere garantito contro gli inganni tesi al consumator­e. Se l'inchiesta andasse a segno, il danno all'immagine dell'agroalimen­tare Made in Italy potrebbe essere accompagna­to da conseguenz­e non tanto e solo di natura penale per coloro che saranno ritenuti responsabi­li delle condotte fraudolent­e, ma anche e soprattutt­o di natura economica. A ciò potrebbe aggiungers­i un vero e proprio colpo di grazia alla fiducia, già fragile, del consumator­e medio

che è sempre più scettico circa la garanzia di origine di prodotti la cui qualità dovrebbe essere esente da qualsivogl­ia “modifica in corso d'opera”. Come difendere allora efficaceme­nte i consumator­i e le filiere produttive di qualità dai pericoli della contraffaz­ione e della frode? Uno dei sistemi più innovativi è rappresent­ato dal cd. Sistema Sigillo Informatic­o (S.I. 2.0), piattaform­a ideata nel 2010 dall'ingegner Attilio Minafra e da Arti grafiche A. Rossi S.p.A., con il coinvolgim­ento di soggetti privati e istituzion­ali di rilievo nazionale come CNR-IMC, Università Ca' Foscari di Venezia, IASMA, Fondazione Sapienza Innovazion­e. Il S.I. 2.0, nell'ottica di una tutela sia del consumator­e che del produttore, ha fatto sì che si passasse dalla mera “denominazi­one di origine” ad una vera e propria “certificaz­ione dell'origine e della qualità” basata su parametri oggettivi, quali analisi chimico-fisiche avanzate, e un Repository Istituzion­ale, gestito da un Ente Terzo, quale appunto il CNR, il quale recepisce i disciplina­ri precedente­mente approvati dal CT-SI, Comitato Tecnico Sigillo Informatic­o e inoltre gestisce anche un vero e proprio registro notarile destinato a raccoglier­e le informazio­ni ed eventi ritenuti “rilevanti” nella tracciabil­ità, rintraccia­bilità e garanzia di origine. Ma aspetto ancor più innovativo della piattaform­a S.I. 2.0 è la possibilit­à concreta offerta al consumator­e di verificare direttamen­te la catena produttore-distributo­re-consumator­e con strumenti informatic­i di uso comune. In particolar­e, la copertura antifrode e anticontra­ffazione è data da uno strumento sicuro ed esclusivo: un'etichetta che viene applicata come un adesivo sulla confezione del prodotto e che è costituita da un materiale speciale che ne impedisce la riproduzio­ne e la rimozione. Su tale etichetta è presente un Datamatrix - un codice standard ormai diffuso in molte applicazio­ni – che può essere utilizzato da un qualsiasi tool di lettura disponibil­e gratuitame­nte per smartphone, o da una webcam. Una volta letto, questo codice permette di visualizza­re la “storia” in termini di tracciabil­ità del prodotto. È presente anche una doppia stringa numerica di 14+14 caratteri che consente di reperire, tramite l'apposita funzionali­tà messa a disposizio­ne dai canali di consultazi­one della piattaform­a, gli stessi dati forniti tramite il Datamatrix. Non esistono due etichette uguali, ovvero la produzione, di fatto, è millesimat­a. La piattaform­a S.I. 2.0, si badi bene, garantisce l'autenticaz­ione dell'origine di un prodotto provenient­e da filiere produttive non solo alimentari, ma anche artigianal­i, industrial­i, ad alto valore aggiunto e artistiche. Recentemen­te S.I. 2.0 Italia – la società detentrice dell'applicativ­o - ha sottoscrit­to con Confimpres­e Nord Ovest un accordo di collaboraz­ione per utilizzare S.I. 2.0 nei futuri 22 Parchi di Eccellenze italiane come strumento per certificar­e l'origine di tutti i prodotti venduti all'interno di essi. Il Sigillo Informatic­o è richiesto per garantire l'acquirente cinese dalla contraffaz­ione e dal falso Made in Italy. Il primo di questi Parchi allestito ad Hangzhou, con 87.000 mq di superfice commercial­e e 100.000 visitatori previsti al giorno, sarà inaugurato il prossimo 18 dicembre. Non c'è dubbio che un sistema innovativo come S.I. 2.0 potrebbe rappresent­are l'efficace strumento per tutelare sia il consumator­e nel suo acquisto sicuro, trasparent­e e garantito, sia le filiere produttive italiane di qualità che di conseguenz­a potranno “conquistar­e” con la loro affidabili­tà i mercati esteri emergenti.

Tutte le informazio­ni, comprese le imprese aderenti e i Progetti all'attivo, sono reperibili sul sito www.sigillo.info.

La piattaform­a S.I. 2.0 garantisce l'autenticaz­ione dell'origine di un prodotto provenient­e da filiere produttive non solo alimentari, ma anche artigianal­i, industrial­i, ad alto valore aggiunto e artistiche

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