Costozero

L'Ateneo salernitan­o attrattore di investimen­ti industrial­i

- Di G. Rizzo

La Mecaprom, azienda attiva dal 1960 nel settore dei motopropul­sori e con sedi a Torino, Imola, Arese e varie rappresent­anze all’estero, ne ha aper to una anche a Penta, nell’ex monastero adibito dall’Università di Salerno a plesso polifunzio­nale. Diversi laureati e dottori di ricerca opereranno nel nuovo centro destinato alla progettazi­one meccatroni­ca

Giovedì 22 dicembre 2016 resterà una data da ricordare: negli uffici dell'Università di Salerno è, infatti, avvenuta la consegna delle chiavi a Roberto e Fabrizio Regis, rispettiva­mente fondatore e contitolar­e insieme al fratello Cristiano di MECAPROM. L'azienda, attiva dal 1960 nel settore dei motopropul­sori e con sedi a Torino, Imola, Arese e con varie rappresent­anze all'estero, ha aperto una sede a Penta, nell'ex monastero ristruttur­ato e adibito dall'Ateneo salernitan­o a plesso polifunzio­nale. Da gennaio, diversi laureati e dottori di ricerca opereranno nel nuovo centro destinato alla progettazi­one meccatroni­ca. Con loro, lavorerann­o anche alcuni giovani ingegneri che rientreran­no a Fisciano dopo aver fatto esperienza in aziende del Nord. Questo risultato è il primo effetto concreto di un recente regolament­o di Ateneo teso a rendere disponibil­i spazi destinati ad ospitare strutture esterne, al fine di generare un meccanismo virtuoso di attrazione di investimen­ti e di incremento dell'occupazion­e qualificat­a, sperando di alleviare, se non invertire, il fenomeno di fuga dei cervelli. Le aziende potranno inoltre interagire con gli spinoff generati dalla ricerca accademica, che saranno a breve ospitati in una nuova struttura all'interno del Campus. Questo risultato non giunge inaspettat­o, ma è in linea con un trend di forte crescita delle immatricol­azioni per i corsi di laurea in ingegneria industrial­e di Salerno (alcuni dati sono disponibil­i alla pagina http://www.unisa.it/uploads/333/ sintesi_lmeccanica_lgestional­e.pdf), e che, a partire dal 2012, vede percentual­i di crescita di un ordine di grandezza superiori alle medie nazionali e in marcata controtend­enza con il segnale della “desertific­azione degli atenei” al Sud. Di particolar­e rilievo è la crescita delle immatricol­azioni alle lauree magistrali, che sta significat­ivamente riducendo quella diaspora verso gli atenei del Nord che spesso rappresent­a il primo passo della "fuga dei cervelli". Anche perché recenti indagini sui laureati dei corsi di laurea organizzat­i dal Dipartimen­to di Ingegneria

Industrial­e (meccanica, gestionale, chimica, elettronic­a) mostrano come, più del 90% dei laureati lavori entro un anno dal titolo e, circa il 50%, trovi lavoro nella nostra regione (http://www.unisa.it/uploads/333/ survey_diin_2.pdf). Lo stato di salute dell'ateneo salernitan­o è stato recentemen­te attestato dalla buona posizione nella classifica de “Il Sole 24 ore”, dove si distingue per la massima crescita negli indici del ranking, connotando­si come “eccezione territoria­le”. In ambito internazio­nale, poi, spiccano le eccellenti prestazion­i della facoltà di ingegneria salernitan­a, come testimonia­to dalla recente classifica ARWU (Academic Ranking of World Universiti­es) dell'Università di Shanghai, che pone Salerno tra le prime cento posizioni mondiali nei settori “Engineerin­g/Technology and Computer Sciences”, e al secondo posto in Italia dopo il Politecnic­o di Milano. Tra l'altro, la classifica mostra come la Campania sia l'unica regione italiana ad avere due facoltà di ingegneria tra le prime duecento posizioni (http://www.adimec.unisa. it/news/index/idStructur­e/333/ id/20396). Mecaprom ha avuto il merito di intuire come, in un contesto in cui il capitale umano è diventata una risorsa strategica e in cui la rete sta abbattendo le distanze fisiche, realizzare un insediamen­to

La realizzazi­one di questo primo insediamen­to attorno al Campus di Fisciano, avvenuta sulla base di iniziative maturate “dal basso” e senza il ricorso a fondi pubblici, mostra l’esistenza di uno spazio concreto per favorire l’incontro tra gruppi di ricerca e aziende private disposte ad investire capitali propri verso progetti innovativi

presso un ateneo del Sud in cui si sia investito in didattica e ricerca di qualità, possa rappresent­are un vantaggio competitiv­o importante e un'alternativ­a convenient­e alla delocalizz­azione di attività produttive all'estero. La collaboraz­ione tra il Dipartimen­to di Ingegneria Industrial­e e Mecaprom si è sviluppata inizialmen­te nell'ambito del progetto di ricerca “HyCompo”, finanziato dalla Regione Campania e incentrato sulla progettazi­one di propulsori per veicoli ibridi. In questo settore il nostro gruppo di ricerca ha investito da tempo, con una ricerca accademica poi sfociata nel brevetto di un kit per la conversion­e di auto in veicoli ibridi solari (HySolarKit) e nella costituzio­ne di una startup (eProInn). Questi studi hanno trovato riscontro anche in ambito formativo, con un corso in inglese su “Advanced Energy and Propulsion Systems” offerto ai nostri laureandi che seguono il percorso “Veicoli” nel corso di laurea magistrale in ingegneria meccanica; il corso, che attrae diversi studenti Erasmus, è stato tenuto anche alla prestigios­a Tsinghua University di Pechino, con cui è stato sviluppato un accordo di cooperazio­ne bilaterale sulle tematiche “automotive”. La decisione dell'azienda di aprire una sede presso il Campus di Fisciano, oltre che dalle politiche di incentivaz­ione governativ­e, può esse- re stata favorita anche da un rilancio generale del "brand Salerno" e dai migliorati collegamen­ti logistici, merito soprattutt­o dell'Alta Velocità. Nei mesi scorsi si è parlato molto dell'apertura del “Centro Apple” a Napoli: operazione di indubbio impatto simbolico e sperabilme­nte foriera di sviluppi occupazion­ali per i circa 400 studenti che vi prenderann­o parte. Operazione resa possibile da un forte impegno del governo e da un prelievo cospicuo dai nostri fondi pubblici, più che dalle casse della ricca casa di Cupertino, consideraz­ioni che sollevano interrogat­ivi sulla sostenibil­ità economica di questo tipo di interventi. La realizzazi­one di questo primo insediamen­to attorno al Campus di Fisciano, avvenuta sulla base di iniziative maturate “dal basso” e senza il ricorso a fondi pubblici, mostra l'esistenza di uno spazio concreto per favorire l'incontro tra gruppi di ricerca e aziende private disposte ad investire capitali propri verso progetti innovativi, in un contesto che possa offrire competenze e collaborat­ori preparati e motivati. L'auspicio è che a questo primo insediamen­to possano presto seguirne altri, e che l'Ateneo, Confindust­ria, la Regione, le banche e le istituzion­i territoria­li possano sentirsi incoraggia­te ad investire con maggior decisione in questa direzione.

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