BETTA MAGGIO: FACCIAMO IN PICCOLO CIÓ CHE FA IL PIANETA
La CEO e amministratore unico di U-ear th racconta l’impegno per rendere le città smart, a par tire da Torino
Presentiamo il progetto: quando ha capito che era una buona idea la sua? Chi sono oggi i destinatari, quali sono le applicazioni e quali i mercati? Ho capito fin da subito che si trattava di una buona idea, in quanto il progetto proposto ha un'impronta altamente innovativa, riscontrabile su più fronti: la tecnologia, l'unica al mondo in grado di catturare e distruggere tutti i contaminanti nell'aria, senza limite di granulometria, né di tipologia; l'applicazione in ambiente outdoor; il coinvolgimento dei cittadini. I destinatari sono in primis le amministrazioni comunali che oggi hanno la possibilità di offrire ai propri cittadini delle zone in cui trascorrere il tempo respirando l'aria pura di montagna, pur trovandosi in città. Perché un progetto vada in porto quanto conta l’idea e quanto gli investimenti? Contano entrambi: l'idea è fondamentale, perché deve essere innovativa e realizzabile; tuttavia la sostenibilità economica è un fattore chiave. Riteniamo che sia fondamentale l'impiego di piattaforme innovative e sociali quali il crowdfunding e il crowdsourcing, a supporto della sostenibilità economica delle realizzazioni: la raccolta fondi per finanziare gli ampliamenti del progetto, allargandone le aree di copertura, l'impiego di forza lavoro locale, volontaria o no, per le attività di manutenzione ordinaria e/o straordinaria. Il coinvolgimento di associazioni di volontariato e promozione sociale già attive sul territorio potrebbe unire l'elemento di coinvolgimento della comunità alla funzionalità del progetto sul lungo periodo.