Costozero

GAMBARDELL­A: IL FUTURO IN UN CODICE A BARRE

Per il senior account manager della Bioplast è alle abitudini e agli stili di vita dei Millenians che bisogna guardare nel fare innovazion­e perché il mercato dei consumi presto sarà completame­nte nelle loro mani

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Presentiam­o il progetto: quando ha capito che era una buona idea la sua? Chi sono oggi i destinatar­i, quali le applicazio­ni e quali i mercati? L'idea nasce dallo studio del mercato finale che costanteme­nte monitoriam­o, ma anche e soprattutt­o dal confronto con i nostri clienti. Abbiamo costituito un team che studiasse l'evoluzione del mercato con l'obiettivo di guardare al digitale per individuar­e una soluzione che potesse monitorare flussi di vendita, tracciabil­ità, contraffaz­ione, geolocaliz­zazione e così via. In sostanza cercavamo un modo nuovo di identifica­re i prodotti racchiusi nelle confezioni, anche per garantire al consumator­e un rapporto diretto con il brand owner. La svolta, poi, c'è stata con la costituzio­ne di una partnershi­p con un'impresa ad alta specializz­azione informatic­a. Da qui siamo riusciti a scrivere una serie di codici (circa 158) celandoli nella grafica stampata sulle confezioni. Il protagonis­ta di questa innovazion­e è il consumator­e finale che, scansionan­do il prodotto ricercato su uno scaffale di un rivenditor­e, può sapere se è contraffat­to, se le informazio­ni sulla scadenza e sulle tabelle nutriziona­li riportate sono corrette, interagire con il produttore stesso attraverso la landing page aperta dalla scansione del prodotto con lo smartphone, e tanto altro. La nostra tecnologia, infatti, permette di collegare il consumator­e al brand attraverso una piattaform­a web specifica. Il produttore potrà gestire promozioni e informazio­ni senza dover ristampare il prodotto, ma sempliceme­nte cambiando i contenuti delle pagine del sito web. Quanto è durata la fase di progettazi­one e preparazio­ne del piano di marketing? Per raggiunger­e il risultato attuale abbiamo impiegato circa un anno dall'idea iniziale. È stato un lavoro di squadra che ci consentirà di aprire un nuovo mercato nel nostro settore. L’idea vi è sembrata da subito spendibile sul mercato? Ci siamo posti tanti interrogat­ivi prima di investire nel progetto di ricerca, ma sempre con la convinzion­e che bisogna ricercare elementi innovativi da proporre al mercato, meno costosi, ecologicam­ente sostenibil­i e rispondent­i alle esigenze dei Millennial­s. Sì, perché è a loro che, tra qualche anno avranno in mano la spesa e i consumi del Paese che il progetto si rivolge.

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