BOVELLI: PREVENZIONE È LA NOSTRA PAROLA D’ORDINE
Il Ceo di Sentetic spiega la forza della soluzione innovativa proposta: Avere a disposizione un sistema che sia in grado di i ndicare i n tempo reale probabilità di un guasto e possibili cause, permette di inter venire prima e solo in caso di necessità, r
Presentiamo il progetto: quando ha capito che era una buona idea la sua? Chi sono oggi i destinatari, quali sono le applicazioni e quali i mercati? Siamo partiti da una idea semplice: se gli algoritmi di intelligenza artificiale si sono rivelati estremamente efficaci nel modellare il comportamento degli utenti di internet, decretando il successo di aziende come Google, Facebook e Amazon, perché non applicarli all'individuazione di anomalie nei dati provenienti da apparati industriali? Sentetic nasce dall'esperienza di quattro professionisti provenienti da diversi settori (analisi numerica, sviluppo di attività di installazione e manutenzione di apparati industriali, sviluppo hw e sw). Le aziende che forniscono servizi ad alta affidabilità, così come le industrie manifatturiere, hanno la necessità di controllare in maniera continua il funzionamento degli apparati e delle linee di produzione, perché un eventuale guasto imprevisto ha costi molto significativi in termini di mancato profitto, danno di immagine e spesso anche rischi per la sicurezza del personale e dell'ambiente. Basti pensare che, secondo Gartner, un'ora di interruzione della produzione causa mediamente mancati profitti per oltre 40.000 dollari, senza considerare i costi di ripristino e il danno di immagine per il mancato servizio. Avere a disposizione un sistema che, utilizzando i dati che vengono raccolti per il monitoraggio, sia in grado di indicare in tempo reale la probabilità di un guasto e le possibili cause, permette di intervenire preventivamente e solo in caso di necessità, riducendo i danni e la durata delle attività di manutenzione, ottimizzando i costi di gestione delle parti di ricambio e migliorando
le performance energetiche degli impianti. La nostra soluzione si rivolge principalmente alla grande industria manifatturiera, ai fornitori di servizi di telecomunicazione e Data Center, ma trova applicazioni molto interessanti anche negli impianti di produzione di energia, nel settore dell'automotive, nella gestione delle flotte aziendali e, in generale, in tutti i contesti in cui gli impianti da monitorare abbiano una distribuzione estesa sul territorio (es. smart cities e infrastrutture). Quanto è durata la fase di progettazione e preparazione del piano di marketing? Abbiamo impiegato quasi quattro mesi per definire la strategia di approccio al mercato, sviluppando soprattutto le attività di validation delle varie versioni, grazie anche al supporto di alcune aziende che ci hanno supportato nella fase di testing. I feedback dei vari clienti sono stati fondamentali per definire le criticità del prodotto, soprattutto per quello che riguarda l'installazione e l'integrazione con piattaforme hardware e software di terze parti. Il nostro obiettivo era quello di fornire una soluzione che richiedesse il minimo sforzo per essere utilizzata e testata, per arrivare a una modalità di commercializzazione basata su un approccio “Try & Buy”, che per tipologie di prodotto come la nostra è estremamente innovativa. L’idea vi è sembrata da subito spendibile sul mercato? Sin dall'inizio della fase di validazione, l'idea ha riscosso subito un grande apprezzamento. Ne sono in parte conferma i riconoscimenti ricevuti, come il premio Best Practices per l'Innovazione di Confindustria Salerno, o il premio Lamarck organizzato da SMAU. Ma sicuramente la fase di market fit è stata quella che ci ha indirizzato maggiormente nella definizione delle caratteristiche del prodotto finale. Passare dall'idea al prodotto non è mai facile e lo è ancor di più quando parliamo di prodotti come il nostro che introducono una forte innovazione nei processi aziendali. Oltre alle caratteristiche tecniche, le cosiddette “features” del prodotto, è estremamente importante comprendere le logiche e le procedure aziendali che vengono modificate da una soluzione come la nostra. Perché un progetto vada in porto quanto conta l’idea e quanto gli investimenti? Contano entrambi, ma dalla nostra esperienza senza una esecuzione efficace e una forte validazione di mercato, l'investimento rischia di arrivare in una fase in cui il progetto è ancoro troppo immaturo, ed essere addirittura controproducente perché finisce per introdurre logiche che appesantiscono le dinamiche della startup, piuttosto che velocizzarle.