Decodificare il presente
deʒav'y, personale di Michele Chiossi negli spazi della Gaba.Mc - Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, in collaborazione con la Galleria Paola Verrengia di Salerno, fino al 20 novembre 2017
Effetto di analisi sulle società dei consumi, il lavoro di Michele Chiossi (1970) si nutre di quotidiano, di storia e di memoria intrecciate a una conoscenza che setaccia il mondo con una curiosità onnivora, tesa a costruire una nuova Weltanschauung come principio operativo di decodificazione del proprio tempo. Forme minimaliste, tattiche concettuali e venature avantpop di stampo postmoderno (dalle quali assorbire colori croccanti e vivaci) segnano parte del suo percorso, modulato sempre da una attitudine semiotica che investiga le cause e gli effetti, gli oggetti e il loro utilizzo, le parole e le cose dell’arte o del quotidiano. Procedendo nell’ambito della cultura con un’azione di poliglottia linguistica che abbatte distanze e frontiere, Chiossi concepisce uno scenario elaborato e complesso che permette molti gradi di lettura e che ha come armatura portante l’analisi della struttura sociale e delle sue immagini. L’artista lavora infatti con l’immagine di
un’immagine, con il rimando co- stante a qualcosa o a qualcuno per dare nuovo senso, nuovo significato iconico, strumentale alla matrice. Con lui la tradizione subisce un processo granitico che si traduce in costruzione di formule visive fragranti e disarmanti il cui movimento mette sotto scacco i consumi quotidiani e le società del controllo. Caratterizzata da una continua riprogrammazione del linguaggio scultoreo, l’opera di Chiossi decentra la fermezza del monu
mentum spostando l’ago della riflessione sulla lancetta della struttura in quanto monère, documento, circuito aperto allo spazio, alla poesia della materia. Con una inclinazione verso la
poétique de la rêverie così come intesa da Gaston Bachelard nel 1960 e un atteggiamento irriverente nei confronti di persuasioni occulte che massaggiano il cervello sociale, l’artista concepisce un mondo fatto di continue traduzioni, di richiami alla tradizione, di originali e motivate azioni che tradiscono volutamente la forma con lo scopo di trasformare ciò che è