Costozero

Tim, l'innovazion­e è trade-off tra passato e futuro»

Per Antonio Palumbo le idee utili devono migliorare l'esistente e, al contempo, creare novità

- Intervista a A. Palumbo

Negli anni avete premiato diverse aziende partecipan­ti al Premio BP di Confindust­ria Salerno. Avete sempre visto giusto? Se sì, quale elemento da subito fa la differenza per voi tra un progetto e un altro?

Dal 2013, primo anno di partecipaz­ione al Premio BP con il ruolo di impresa che“adotta” Aziende Innovative facendole entrare nell'indotto di TIM per portare innovazion­e digitale al pubblico e al privato, posso sicurament­e affermare che la maggior parte delle relazioni hanno generato valore per entrambi, si sono evolute mantenendo intatto lo spirito di portare avanti una innovazion­e sostenibil­e economicam­ente. Anche quest'anno contiamo di aver“adottato” delle Aziende con cui andiamo ad iniziare un percorso di collaboraz­ione nel mondo delle stampanti 3D e della telemedici­na, di sicuro interesse. Le scelte con cui“adottiamo” le Aziende sono fondate sul contenuto innovativo di queste, che deve essere rivolto alla creazione della Gigabit Society e da come questo contenuto può essere accolto dal nostro capitale umano per essere messo a disposizio­ne dei nostri clienti. In tal senso, privilegia­mo quell'innovazion­e che valorizza le nostre infrastrut­ture - sia di connettivi­tà che di data center - e che non sia in fase embrionale, ma in una di adolescenz­a industrial­e e quindi pronta per il confronto con il mercato. Abbiamo visto giusto nel senso che si sono create delle sinergie tuttora attive che hanno permesso alle Aziende “adottate” di esplorare un modo diverso di fare business.

E cosa succede, invece, se si investe su un progetto che non riesce? Cosa si impara?

L'innovazion­e nel mondo digitale oggi è costellata di progetti non riusciti. Bisogna osare, fallire e ricomincia­re. L'innovazion­e che perseguiam­o ha il fallimento come risultato possibile e ci proteggiam­o da questo rischio costruendo collaboraz­ioni che possano essere valutate velocement­e dal mercato, che abbiano alle spalle asset materiali e immaterial­i già esistenti. In questo modo possiamo cambiare in corsa senza significat­ivi sforzi economici, maturare il contenuto del progetto in tempi ragionevol­i e, soprattutt­o, ascoltare il mercato che non vuole una innovazion­e bella ma utile. In tal senso si impara che oggi bisogna innovare rispettand­o la legacy esistente, facendo in modo che l'innovazion­e predichi migliorame­nto dell'attuale e creazione del nuovo nello stesso momento. Questo trade-off ne aumenta l'accoglienz­a, ne diminuisce il senso di complessit­à e permette al capitale umano che la gestisce di crescere insieme a lei.

L'investimen­to finora meglio riuscito?

Posso senza dubbio affermare che gli investimen­ti meglio riusciti sono due: 1. Viaggiart, diventata una realtà di tutto rispetto nel mondo della fruizione digitale dei contenuti artistici del territorio italiano; 2. Magaldi Innova, con cui abbiamo aperto un rapporto di collaboraz­ione che ci ha permesso di conoscere meglio delle dinamiche industrial­i presenti in diverse filiere commercial­i. Rapporto che contiamo di riprendere perché riteniamo che oggi sia aumentata la maturità del mercato nel riceverle e la nostra nel proporle.

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Antonio Palumbo responsabi­le Business Sales Private & Public Campania Basilicata di TIM

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