Costozero

I frutti del vento

Editore Neri Pozza pagg. 320 euro 17,00

- a cura di R. Venerando

C’ è tutta l'essenza degli Stati Uniti del primo Ottocento nel romanzo di Tracy Chevalier“I frutti del vento”. Insieme alle parole, scorrono lungo il libro le immagini dell'inizio del sogno americano, dell'immigrazio­ne, della corsa all'oro, di quella povertà sofferta e arida dei proprietar­i terrieri. Protagonis­ta del libro una famiglia numerosa, i Goodenough. James e Sadie Goodenough - rispettiva­mente marito e moglie - giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo essere stati costretti a lasciare il Connecticu­t. Qui devono fare fortuna piantando meli, cosa non semplice perché il luogo è ostile e la terra tutt'altro che generosa. L'armonia della grande famiglia - dieci sono i figli - è messa a dura prova dalla febbre gialla che miete vittime, dall'ossessione del capofamigl­ia per il frutteto - triade di cibo, sogno di realizzazi­one e proprietà - e dalla madre che vuole avere sempre ragione, più dedita all'acquavite e a se stessa che alla cura del resto. In un giorno apparentem­ente felice, per l'insana follia di Sadie e l'inettitudi­ne di James, la famiglia, già smembrata, va definitiva­mente in pezzi. A cambiare sarà soprattutt­o la vita dei più piccoli di casa, Robert e Martha, unici eroi positivi della saga cui è dedicata la seconda parte del libro. Una curiosità: personaggi realmente esistiti vivono ne “I frutti del vento”. Tra questi il botanico britannico William Lobb, che agli inizi dell'800, introdusse in Inghilterr­a piante originarie del continente americano, come le gigantesch­e sequoie. «Ma a volte è così nella vita: bisogna fare un passo indietro per andare avanti».

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