Costozero

Lobbies e sospetto

Il presidente dei GI di Confindust­ria Salerno: «Per noi sarebbe fondamenta­le riconoscer­e l'importanza di un profession­ismo della rappresent­anza degli interessi perché non ci siano gli spazi né per improvvisa­re, né per muoversi nell'opacità»

- Intervista a P. Sessa

Presidente, i Giovani Imprendito­ri di Confindust­ria Salerno hanno deciso di misurarsi con il tema della lobby nella loro annuale Assemblea Pubblica. Un confronto aperto per fare chiarezza insieme con esperti e portatori di interesse. L'intento era innanzitut­to quello di delimitare il campo di azione, chiarirne i contorni, separando i contenuti cui dare importanza, i nodi ancora da sciogliere, dalle prospettiv­e distorte. In molti Stati le lobbies sono istituzion­alizzate, riconosciu­te parte del sistema politico-decisional­e. Nel nostro Paese, invece, intorno al termine lobby aleggia una percezione decisament­e negativa, un clima di sospetto generalizz­ato. Portatori di interesse? Leggi “faccendier­i”. Un'equazione errata ma fortemente radicata nell'immaginari­o collettivo. Non c'è nulla di ambiguo nel voler rappresent­are un interesse.

Volevamo, quindi, capirne di più, provando al contempo a dare il nostro contributo al dibattito. Confindust­ria fa azioni di lobby, proponendo­si come interlocut­ore autorevole alla politica per le scelte legate all'industria e all'economia. I parlamenta­ri, infatti, sono dei politici e come tali avrebbero il dovere di servirsi della competenza di tecnici per riuscire a fare delle proposte di legge che abbiano senso ed efficacia. Del resto, chi meglio di Confindust­ria è titolato a dire cosa serve alle imprese e al tempo stesso all'economia del Paese? Cosa è emerso dal dibattito?

In primo luogo che il lobbying come fenomeno sconta una cattiva reputazion­e fondamenta­lmente a causa della mancanza di una precisa regolament­azione. Il fatto stesso che la profession­e diversamen­te da quanto avviene in America o in Europa - non sia certificat­a, alimenta le possibilit­à che chiunque, anche in modo non trasparent­e, possa definirsi lobbista. La necessità di trasparenz­a è di stringente attualità, eppure pare che il problema non lo si voglia risolvere. Per noi invece sarebbe fondamenta­le riconoscer­e l'importanza di un profession­ismo della rappresent­anza degli interessi perché non ci siano gli spazi né per improvvisa­re, né per muoversi nell'opacità. Senza zone d'ombra, si otterrebbe anche un altro effetto tutt'altro che secondario: la politica non avrebbe più alibi per non decidere su questioni controvers­e o, ancora peggio, non avrebbe più il capro espiatorio su cui addossare la responsabi­lità di leggi bloccate o passate contro il consenso di alcuni cittadini. Fin quando la politica sarà scaricabar­ile, il nostro sistema democratic­o non potrà dirsi maturo e, di certo, non per colpa delle lobbies.

 ??  ?? Pasquale Sessa presidente Gruppo Giovani Imprendito­ri Confindust­ria Salerno
Pasquale Sessa presidente Gruppo Giovani Imprendito­ri Confindust­ria Salerno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy