Nuova Sabatini, il bonus si fa più semplice
Per importi fino a 100mila euro, l'erogazione potrà avvenire in un'unica rata, in luogo delle 6 previste dalla disciplina previgente. Inoltre, il contributo potrà essere acquisito sulla semplice scorta di dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell'investimento. In tal modo la cronologia dei controlli diventa successiva all'erogazione dell'agevolazione
Ennesimo restyling per la Sabatini (art. 2 l.n. 98/2013) che, grazie al Decreto Crescita, amplifica gli incentivi a favore degli investimenti delle PMI anche in tecnologie digitali, con un tetto di risorse che passa dai vecchi 2 milioni di euro fino ai 4 previsti dalla norma varata dall'Esecutivo. Snellito anche l'iter burocratico finalizzato all'incasso del contributo: per importi fino a 100mila euro, infatti, l'erogazione potrà avvenire in un'unica rata, in luogo delle 6 previste dalla disciplina previgente. Inoltre, il contributo potrà essere acquisito sulla semplice scorta di dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell'investimento. In tal modo, quindi, la cronologia dei controlli diventa successiva all'erogazione del contributo, laddove invece in precedenza era antecedente. Si ricorda che lo strumento agevolativo in argomento è destinato al sostegno delle MPMI (micro, piccole e medie imprese), operanti in qualsiasi settore, fatta eccezione per i comparti delle attività finanziarie e assicurative (sezione K della classificazione delle attività economiche ATECO 2007), e che investono in beni strumentali anche attraverso il leasing finanziario. L'agevolazione si sostanza innanzitutto nel
riconoscimento di un finanziamento/ leasing finanziario, concessi da banche e intermediari finanziari aderenti alla convenzione CDP-ABI-MiSE, che copre il 100% dell'importo totale degli investimenti candidati agli aiuti, con una durata massima di 5 anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento ovvero, nel caso di leasing finanziario, dalla data di consegna del bene. La spesa ammissibile non può essere inferiore a ventimila euro e, con le modifiche apportate dal DL Crescita, non superiore a quattro milioni per ciascuna impresa beneficiaria, anche se l'importo viene frazionato in più iniziative di acquisto. La Relazione Tecnica spiega che il precedente limite (fissato in due milioni di euro) si giustificava per consentire la massima fruizione del beneficio in considerazione di una limitata dotazione finanziaria disponibile. Tuttavia, continua ancora la Relazione, tale massimale risulta restrittivo soprattutto per le imprese di medie dimensioni e per quelle che realizzano investimenti produttivi di maggiore entità. Pertanto, l'aumento a quattro milioni di euro del valore massimo del finanziamento concedibile a ciascuna impresa permette di superare tali vincoli, consentendo anche alle imprese che hanno già saturato il limite massimo dei 2 milioni di euro di continuare ad accedere alle agevolazioni. I beni oggetto di agevolazione devono essere ad uso produttivo, correlati all'attività svolta dall'impresa ed essere ubicati presso l'unità produttiva in cui è realizzato l'investimento. A fronte dei finanziamenti accordati, le imprese beneficiarie potranno fruire di un contributo in conto impianti, a copertura di parte degli interessi a loro carico. L'aiuto, per gli investimenti ordinari, è pari all'interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75% su un finanziamento di cinque anni e d'importo equivalente a quello concesso dalla banca o intermediario finanziario aderente alla convenzione. Per le imprese che investono, invece, in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti la percentuale è incrementata del 30% ed è, pertanto, pari a 3,575%. In relazione al contributo in conto interessi riconosciuto, l'erogazione in un'unica soluzione a fronte di finanziamenti di importo non superiore a centomila euro, consentirà uno snellimento degli oneri amministrativi e l'accelerazione dei tempi di incasso delle agevolazioni, ampliando l'effetto incentivante della misura.