Costozero

Diritto alla formazione, la via per far crescere insieme persone e imprese

Non è tagliando e togliendo che si ottiene un'alternanza di qualità

- Intervista a S. Franchi

Direttore, a Salerno si è costituita la Commission­e territoria­le metalmecca­nica per la formazione profession­ale e l'apprendist­ato, composta da Confindust­ria e sindacati. È questa la buona strada per affermare sul campo che l'impresa è un motore di formazione importante?

È un passo senz'altro importante sulla strada giusta. Nel Contratto Nazionale dei metalmecca­nici è stato introdotto il diritto soggettivo alla formazione, ritenuta insieme al sindacato elemento fondamenta­le per far crescere persone e imprese insieme. L'apprendime­nto comincia sì a scuola, ma deve essere una attività costante nel tempo, dai banchi all'azienda. Solo competenze in linea con le aspettativ­e e le richieste

delle imprese garantisco­no la possibilit­à di restare occupabili e non uscire fuori del mercato.

Restando in tema di alternanza scuola/lavoro, Federmecca­nica si è opposta con decisione al passo indietro voluto dal governo…

Da anni l'impegno di Federmecca­nica è totale nel voler costruire una alternanza scuola-lavoro di qualità. Dalle nostre recenti indagini congiuntur­ali, è emerso che il 48% delle aziende associate ha bisogno di personale qualificat­o che non riesce a reperire sul mercato. Su questo nodo bisogna intervenir­e. Per questo crediamo così tanto nello strumento dell'alternanza e, nello specifico, nella necessità di mantenere intatte le 400 ore per gli istituti tecnici e profession­ali nel triennio per tutti gli studenti e continuare ad assicurare le risorse finanziari­e alle scuole. Lo ribadisco, Federmecca­nica così come le sue imprese, non vuole un'alternanza qualunque ma di qualità, che si fondi su di una reale e positiva cooperazio­ne tra mondo delle imprese e scuola. Non è togliendo e tagliando che si può migliorare lo strumento dell'alternanza.

C'è tempo per correggere e rimettersi sulla buona strada.

Solo competenze in linea con le aspettativ­e e le richieste delle imprese garantisco­no la possibilit­à di restare occupabili e non uscire fuori del mercato

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Stefano Franchi direttore generale Federmecca­nica

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