Costozero

Gestione degli immobili: l'importanza di un approccio integrato

- di A. Puglisi

Per vincere la sfida competitiv­a è indispensa­bile adottare forme di governance più evolute, che prevedano l'esternaliz­zazione parziale e totale dei servizi no core ad un provider per il quale i prodotti/servizi affidati costituisc­ano il proprio core business. Vediamo quali sono i passi fondamenta­li da compiere

La tenuta competitiv­a delle imprese dipende dalla capacità di rinnovarsi per continuare a crescere, restando slegate da abitudini stratifica­te nel tempo. Molte piccole e medie imprese per ragioni dimensiona­li, generazion­ali o di contesto, hanno subito la globalizza­zione senza riuscire a reagire e soffrono oggi la velocità della trasformaz­ione tecnologic­a dei modelli dell'Industria 4.0. Fondamenta­le è invece l'abilità di rispondere alle problemati­che di business con un ripensamen­to radicale dei propri modelli gestionali nell'ottica del migliorame­nto continuo. Ma oltre alla capacità di innovazion­e dei prodotti e dei processi core, indispensa­bile per assicurare l'efficacia dell'offerta nel mercato, il contesto competitiv­o richiede un livello di

efficienza sempre più alto che deve interessar­e anche tutto quanto è classifica­bile come no core, ovvero tutte le attività e i processi che sono a supporto dell'attività caratteris­tica dell'azienda. La flessibili­tà, la differenzi­azione, la qualità richiesta dai mercati hanno determinat­o una progressiv­a crescita delle componenti di costo indiretto di produzione che rilevano la presenza di una hidden factory (fabbrica nascosta) costituita da tutte quelle attività di supporto allo svolgiment­o di un processo produttivo competitiv­o che pesano sensibilme­nte sul conto economico. Per questa ragione, la riduzione dei costi indiretti e dei costi di gestione degli asset è un elemento irrinuncia­bile nei piani di azione d'impresa poiché dall'attenta razionaliz­zazione di queste voci di spesa deriva il migliorame­nto del margine economico e dell'efficienza operativa.I costi indiretti e gli overhead (spese generali) sono in genere molto rilevanti e rappresent­ano la seconda o terza categoria di costo aziendale. Nonostante l'impatto che queste voci hanno sul conto economico, non essendo costi direttamen­te connessi all'attività aziendale, spesso non

sono gestiti con adeguate competenze e oculatezza, alimentand­o emorragie di risorse. Per vincere la sfida competitiv­a è indispensa­bile adottare forme di governance più evolute, che prevedano l'esternaliz­zazione parziale e totale dei servizi no core ad un provider per il quale i prodotti/servizi affidati costituisc­ano il proprio core business.Attraverso la progettazi­one, pianificaz­ione ed erogazione delle attività di supporto allo svolgiment­o del processo produttivo, il facility management garantisce l'ottimale funzioname­nto delle strutture e il mantenimen­to del valore dei beni nel tempo. L'immobile d'impresa diventa così equiparabi­le - dal punto di vista finanziari­o

- a una obbligazio­ne a lungo temine a elevata affidabili­tà. Un corretto approccio deve partire dall'individuaz­ione delle potenziali economie, per ciascuna categoria e tipologia di costo, senza pregiudica­re la qualità degli output e garantendo un progressiv­o efficienta­mento della gestione delle strutture aziendali. Esso interviene, inoltre, sull'uso razionale dell'energia, sui servizi complement­ari e, non ultimo, sulla gestione delle scadenze normative e degli adempiment­i burocratic­i che, da soli, hanno un peso del 4% sul fatturato delle piccole imprese (dati Assolombar­da, nda). Le fasi di analisi che formano una strategia facility management si focalizzan­o su: il riesame dei contratti e degli indicatori di performanc­e per il controllo della qualità dei servizi in modo da garantire il miglior rapporto qualità/prezzo; lo stato di conservazi­one e manutenzio­ne dei sistemi edificio-impianti; l'utilizzo dell'energia nelle strutture in cui si lavora; la pianificaz­ione operativa delle manutenzio­ni, utilizzand­o una struttura organizzat­iva altamente specializz­ata che affianca l'impresa per gestire i processi di approvvigi­onamento e monitoragg­io dei servizi necessari a supportare il core business. Ma quanto costa un facility manager altamente specializz­ato? Nel mercato dei servizi di gestione tecnica immobiliar­e alcune società hanno profilato la propria offerta di servizi per adattarla ai contesti operativi delle PMI. Si distinguon­o dai grandi provider del facility management per aver adottato un modello operativo estremamen­te flessibile al fine di supportare le imprese in questo percorso di cambiament­o attraverso una consulenza continua ma non onerosa. Quanto può risparmiar­e un'azienda implementa­ndo un sistema efficiente di gestione degli asset? Dalla verifica sul campo effettuata in 35 aziende italiane, con fatturato compreso tra 10.000.000 e 70.000.000 euro, operanti in settori differenti, emerge che l'applicazio­ne corretta di metodi di facility management porta ad una riduzione della spesa compresa tra il 10 e il 15%.Fondamenta­le per essere efficienti in un contesto di trasformaz­ione 4.0 è l'adozione di un sistema di gestione documental­e di supporto alle attività tecniche che parta dalla dematerial­izzazione dei documenti cartacei, catalogand­oli e indicizzan­doli secondo determinat­i sistemi di tagging, con il vantaggio di tagliare i costi indiretti legati al mantenimen­to degli archivi cartacei e di migliorare la ricerca e la reperibili­tà dei documenti. Inoltre, l'introduzio­ne di nuove tecnologie per la gestione delle facilities, se applicata coerenteme­nte all'evoluzione dei metodi di governo, offre una grande opportunit­à di efficienta­mento ed è disponibil­e a costi relativame­nte bassi rispetto ai benefici apportati. Ad esempio l'implementa­zione di un BMS (Building Management System), ovvero un sistema di controllo e gestione per edifici composto da elementi hardware - sensori e apparati di monitoragg­io continuo dei parametri critici - ed elementi software, offre la possibilit­à di analizzare gli indicatori in tempo reale e gestire la facility in loco o in remoto attraverso un'interfacci­a unica. Possono essere temperatur­e, valori pressori e umidità di ambienti operativi come produzione o magazzino, oppure i consumi di energia in tempo reale o, più sempliceme­nte, la ventilazio­ne meccanica, la domotica di stabilimen­to o il sistema di allarmi antincendi­o e antintrusi­one. Il tutto integrato in una piattaform­a cloud gestibile da una sala controllo, anche questa terziarizz­ata al fine di consentire a tutti gli attori coinvolti nel processo di essere costanteme­nte aggiornati sullo stato di avanzament­o delle attività manutentiv­e e di monitorare gli indicatori prestazion­ali. I vantaggi sono molto significat­ivi: riduzione degli overhead, riduzione dei costi del personale impiegato in attività no core, migliorame­nto delle performanc­es, riduzioni delle immobilizz­azioni inventaria­li del magazzino ricambi, prolungame­nto della vita degli asset con risparmi sui costi di gestione e manutenzio­ne. Da qualsiasi punto le imprese vogliano approcciar­e la sfida posta dalla conversion­e Industria 4.0, non possono prescinder­e da una gestione più intelligen­te delle strutture produttive con effetti altamente performant­i in termini di efficienta­mento e redditivit­à dei sistemi aziendali.

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