Costozero

Si nota all'imbrunire

Solitudine da paese spopolato

- a cura di R. Venerando

Ifigli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all'inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni.

Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupat­i troppo, di decidere che fare, come smuoverlo da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale: che è quella di un uomo che vive accanto all'esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie…

Nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattament­e come uno decide che sia. Fino a un certo punto. (…)

- Consideran­do l’età che ci ha, se la cava bene.

- Guarda che ti sento.

- Eh, vabbè ti stavo facendo un compliment­o. - Non lo so se è cosi, se ti credo… c’era quel tono un po’ pietistico: è sola, quasi cinquant’anni, non ha un lavoro fisso, velleità artistiche…

- Ma se ho detto che te la cavi bene. - Appunto, proprio perché hai detto che me la cavo, cavarsela è molto diverso da farcela.

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