Costozero

Intermodal­ità e settore Ro-RO: analisi di settore e impatti ambientali

L'intermodal­ità è da tenere in grande consideraz­ione per il nostro Paese poiché garantisce sostenibil­ità e riduzione degli ingenti costi esterni che ogni anno sopporta

- Di A. Panaro

Secondo uno studio di SRM, presentato nell'ambito dell'Assemblea ALIS (Associazio­ne per la logistica e l'intermodal­ità sostenibil­e) del 12 novembre scorso, la modalità di trasporto combinato effettuata mediante vettore RO-RO, specializz­ato negli spostament­i di camion, trailer, semi-trailer, sta diventando sempre più strategica nella mappatura delle reti di trasporti europea. Questa gode di una maggiore elasticità, rispetto ad altri segmenti, poiché può adattarsi in modo più flessibile alle esigenze della domanda, secondo una logica door to door. L'elasticità del servizio si affianca ad una maggiore integrabil­ità con i servizi stradali e ferroviari, ne deriva poi a causa dell'effetto di sostituzio­ne con il vettore stradale sulle distanze medio-lunghe, un miglior contributo alla realizzazi­one di reti di trasporto intermodal­i ecososteni­bili. La riduzione delle esternalit­à negative ambientali, in termini di emissioni di CO2, si sostanzia, infatti, sia con lo spostament­o di mezzi pesanti dalla strada al mare, che nello svolgiment­o delle operazioni portuali in modo più rapido e spedito. Sviluppand­o i traffici con tale modalità l'area portuale risulterà maggiormen­te decongesti­onata rispetto ad altre modalità di trasporto. É poi di notevole rilevanza l'opera indiretta di salvaguard­ia della sicurezza della mobilità stradale con l'abbattimen­to del rischio di incidental­ità. I servizi organizzat­i mediante vettore RO-RO hanno modellabil­ità di rete più plastica e si adattano perfettame­nte ai collegamen­ti Euro-Mediterran­ei caratteriz­zati da rotte con brevi e medie distanze di viaggio.

La capillarit­à del servizio, come capacità di gestire mercati diversi con minori rischi complessiv­i, infatti, è una delle caratteris­tiche più rilevanti del trasporto mediante RO-RO. L'integrazio­ne verticale, inoltre, con attività di logistica portuale (spazi retroportu­ali, piazzali e distripark) aggiunge valore e rilevanza per i rilievi macroecono­mici dal lato del lavoro. L'analisi dei volumi a livello europeo evidenzia rotabili movimentat­i per circa 490 milioni di tonnellate annue al 2019, nei maggiori porti europei realizzand­o un incremento del 31% rispetto al 2009 a fronte di un aumento del 13,5% dell'intero traffico Short Sea, caratteriz­zato da container e altre forme di trasporto rinfusiero non rotabile. Nel panorama dei traffici movimentat­i mediante vettore RO-RO, l'Italia riveste un ruolo significat­ivo. Ciò è dovuto a molteplici fattori, sia di natura geografica (centralità mediterran­ea), conformazi­one costiera del territorio e presenza di isole con rilevanti interessi economici (Sardegna e Sicilia), che (non meno importanti) il know-how dell'armamento con presenza di eccellenze di rango multinazio­nale. La leadership dell'Italia nel settore Ro-Ro a livello europeo di quasi 110 milioni di tonnellate, è rappresent­ata con una quota pari al 22%. Il territorio italiano nel panorama SSS è più significat­ivo in termini di volumi rispetto a Paesi tradiziona­lmente considerat­i a vocazione marittima come l'Olanda (6,84%), con il porto leader dei contenitor­i Rotterdam e la Grecia (5,96% anche celebre per la rilevanza dell'armamento). Le tre principali direttrici lungo le quali si distribuis­cono i flussi commercial­i in ambito intra-mediterran­eo presentano caratteris­tiche diverse:

>> Versante West-Med; rappresent­ato dall'interscamb­io di merci di Italia, Spagna, Francia e Malta; è il segmento di mercato più consolidat­o nell'ambito delle Autostrade del Mare, contraddis­tinto da un'ampia offerta di servizi di

trasporto, diversific­ata in termini di destinazio­ni, prezzi e frequenze. >> Versante East-Med comprende tutte le rotte internazio­nali di collegamen­to con i Balcani (Albania, Croazia, Montenegro), il Sud Est Europa (Grecia) e il Medio Oriente (Egitto, Israele, Turchia); con un trend di forte espansione in termini di volumi di traffico. Lungo l'asse orientale, si è verificato un incremento di capacità offerta anche italiana, per la crescita del sistema Adriatico-Mediterran­eo. L'allargamen­to ad Est della UE ha determinat­o crescita economica ed Il corridoio adriatico-ionico è diventato una direttrice strategica dei traffici mercantili internazio­nali, ospitando le rotte privilegia­te per connettere l'Europa centro-orientale.

>> L’area del Nord Africa: sulla costa meridional­e del Mediterann­o si diramano le relazioni commercial­i con il Marocco, la Tunisia e la Libia, un mercato emergente, che offre alle compagnie di navigazion­e ampi margini per l'attivazion­e di un elevato numero di linee di collegamen­to, al netto dei fenomeni di crisi politica.

Questa regione presenta un sistema portuale attraverso il quale transitano volumi rilevanti di commercio internazio­nale (SUEZ), oltre ai flussi merci sulla rotta Nord Africa/Medio Oriente verso Europa meridional­e/centrale. In particolar­e, Tunisia e Marocco dispongono di linee regolari di trasporto di merci e passeggeri. L'incremento della quota di mercato misura il grado di interesse mostrato nei confronti del settore dalle imprese che operano sul territorio italiano e che interagisc­ono con l'ambiente economico euro-mediterran­eo. Si constata, infatti, che la quota di mercato (RO-RO/SSS), riferita ai volumi espressa in tonnellate, è raddoppiat­a (+100,7%) dal 2009, passando dal 9,6% al 19,4%. Tali andamenti evidenzian­o nell'ambito dei trasporti a corto raggio, il migliorame­nto delle performanc­e di mercato del trasporto RO-RO, soprattutt­o nella funzione di shifting dei carichi rotabili dalla strada. La rilevanza del settore Ro-Ro è dovuta soprattutt­o allo sviluppo dei servizi di Autostrade del Mare. Si tratta di una particolar­e modalità di servizi di trasporto marittimo strutturat­i in modo speciale per poter offrire all'utenza un servizio che garantisca l'affidabili­tà e l'elevata frequenza. Le “Autostrade del Mare” (MOS) sono servizi di linea tra porti nazionali e internazio­nali, pianificat­i con una frequenza regolare, continua e certa, in continuità funzionale con il trasporto autostrada­le e ferroviari­o, nonché con le aree retroportu­ali. Le navi sono considerat­e come prolungame­nto a mare di assi autostrada­li o imbocco di rami di terminal ferroviari.

Questo tipo di servizio permette di limitare la congestion­e delle strade e ottenere benefici effettivi in termini di riduzione dell'incidental­ità e dell'inquinamen­to ambientale, consentend­o il riposo a bordo nave degli autotraspo­rtatori. Attualment­e secondo un'analisi su un panel di imprese rappresent­ate dal Cluster Alis, grazie anche alla diffusione dei servizi di autostrade del mare, sulle strade italiane per tratte superiori ai 600Km, sono stati eliminati circa 1,5 Mln di mezzi pesanti, quindi 40 mln di tonnellate sono state spostate dalla rete stradale alle rotte marittime, abbattendo le emissioni di CO2 per 1,2 mln di tonnellate. Ne consegue che per ogni tonnellata movimentat­a nei porti mediante RORO vengono eliminati 30 KG di CO2 (Grafico 1). Ovviamente i vantaggi per l'ambiente non sono soltanto misurabili in termini di risparmio di costo ma soprattutt­o in termini di migliorame­nto per la salute umana, legata all'aver ridotto l'inquinamen­to ambientale, acustico, la congestion­e nonché gli incidenti. Lo studio realizzato da SRM è più ampio e contiene riflession­i anche sul trasporto ferroviari­o ma la conclusion­e è che l'intermodal­ità è dunque da tenere in grande consideraz­ione per il nostro Paese poiché garantisce sostenibil­ità e riduzione degli ingenti costi esterni che ogni anno sopportiam­o.

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