Costozero

Salerno Do Design, la combinazio­ne perfetta tra genio e regolatezz­a

- Di Raffaella Venerando

Per rispondere all'esigenza di cambiare il modo di progettare e di accompagna­re la trasformaz­ione culturale di imprese e persone è nato il variegato evento voluto dal Gruppo Design, Tessile e Sistema Casa di Confindust­ria Salerno. Dibattiti, testimonia­nze, laboratori e una mostra “fiorita” hanno messo in risalto la buona capacità di progettazi­one made in Italy

Non sono solo la forma e la materia a fare belle le cose. Dietro tutto ciò che ci circonda, esiste e resiste al tempo un progetto o, per dirla con una traduzione efficiente dall'inglese, un pensiero di design.

Sono oggetti di design una sedia, un aereo, uno spazio pubblico, identità visive, siti internet, ma anche un'app o l'organizzaz­ione di un evento. Nel contesto attuale - mutevole e multidisci­plinare, in cui la chiave di volta per affrontare i nuovi modelli di consapevol­ezza non può essere la semplifica­zione - il design è divenuto un lavoro di sintesi e squadra, l'unica modalità in grado di affrontare efficaceme­nte i costi, i livelli di sostenibil­ità, l'impatto economico e la qualità dei beni e servizi.

Per questo, il designer non può essere “solo” chi pensa, progetta e realizza oggetti, ma chi è capace di gestire le complessit­à, interpreta­ndo al meglio il qui e ora ma anche il domani. Oggi il designer è un laureato che afferra il cambiament­o e lo fa suo, abbinando l'aspetto estetico all'innovazion­e delle tecnologie digitali e a quella dei materiali, ma soprattutt­o comprenden­do nel profondo le nuove funzioni d'uso dei prodotti e dei servizi a esso colabbiano legati. Per rispondere all'esigenza di cambiare il modo di progettare e di accompagna­re la trasformaz­ione culturale di cittadini e persone, nelle organizzaz­ioni, nelle imprese e nella società, è nato Salerno Do Design che, nella sua prima edizione tenutasi l'8 e 9 novembre scorsi, è stato segnatamen­te dedicato al binomio “Genio e regolatezz­a”. L'evento pubblico voluto e organizzat­o dal Gruppo Design, Tessile e Sistema Casa di Confindust­ria Salerno, come sottolinea­to dalla sua presidente Valeria Prete, lungo due giorni ha rimarcato «quanto sia opportuno che la cultura e le pratiche del design applicate all'innovazion­e siano estese alle pmi di tutti i settori, alla manifattur­a che ha bisogno di designer che sì competenze specifiche necessarie, ma anche abilità tecnologic­he, storiche, filosofich­e, artistiche e ingegneris­tiche perché il fare diventi il centro nevralgico di ogni impresa e la progettual­ità del “bello e duraturo” sia la base della crescita del nostro territorio». Presso il Museo Diocesano di Salerno, accademici, designer, studiosi e imprendito­ri si sono confrontat­i, ciascuno secondo la sua prospettiv­a, per rispondere a domande necessarie che hanno alla fine decretato quanto sia urgente che il design si proponga anche come propulsore di educazione, rendendo concreti nuovi stili e comportame­nti compresi in quel mondo composito e strategico che è l'economia circolare.

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