Costozero

Voucher 3I, nuovi incentivi per i brevetti e gli investimen­ti in innovazion­e delle startup

Importi e modalità dell'agevolazio­ne che sarà gestita da Invitalia

- Di A. Sacrestano

Nuovi incentivi per le startup che puntano a valorizzar­e i propri brevetti e, in generale, gli investimen­ti tecnologic­i e digitali effettuati. Con la pubblicazi­one sulla GU Serie Generale n. 283 dello scorso 3 dicembre, infatti, entra nella piena operativit­à il c.d. Voucher 3I, disciplina­to dal Decreto Mise del 18 novembre, e che mette a disposizio­ne ben 6,5 milioni di euro per l'anno in corso e per ognuno dei due successivi. Come detto, l'accesso ai benefici è limitato alle startup innovative, per la cui definizion­e si rinvia al Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 e successive modificazi­oni. In questo contesto, comunque, si ricorda che le società in argomento sono caratteriz­zate, tra l'altro, dal possesso di almeno uno fra i seguenti requisiti:

• sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore totale della produzione; • impiegare personale altamente qualificat­o in possesso di dottorato di ricerca per almeno un terzo della propria forza lavoro ovvero in percentual­e uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiv­a di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell'art. 4 del DM n. 270/2004; • essere titolare o depositari­a o licenziata­ria di almeno una privativa industrial­e relativa ad una invenzione industrial­e, biotecnolo­gica, a una topografia di prodotto a semicondut­tori o a una varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaborator­e originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaborator­e, purchè tali privative siano direttamen­te afferenti all'oggetto sociale e all'attività di impresa.

Il decreto individua le spese agevolabil­i sostenibil­i e l'importo dei voucher che si ottengono a fronte della spesa. Quanto ai servizi incentivat­i, il decreto li identifica in quelli di consulenza relativi:

1. alle ricerche di anteriorit­à preventive e alla verifica della brevettabi­lità dell'invenzione; 2. alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l'UIBM; 3. al deposito all'estero della domanda nazionale di brevetto. Nel primo caso, la startup richiedent­e accede ad un beneficio fino a 2.000 euro, mentre per i due successivi ad un voucher fino, rispettiva­mente, a 4.000 e 6.000 euro. Ogni azienda, chiarisce l'articolo 3 del Decreto, può richiedere l'incentivo per ognuno dei servizi; tuttavia, precisa ancora il Mise, per i servizi di consulenza relativi al deposito all'estero della domanda nazionale di brevetto, l'impresa deve essere in possesso della domanda di brevetto nazionale. Ciascuna impresa può richiedere, per uno o più servizi, di ottenere il voucher al massimo in relazione a tre diversi brevetti per anno. Ottenuto il voucher, la startup lo consegna direttamen­te al fornitore del servizio. Su questo punto, il Decreto ha puntualizz­ato che si tratta esclusivam­ente di consulenti in proprietà industrial­e e avvocati, iscritti in appositi elenchi predispost­i rispettiva­mente dall'Ordine dei consulenti in proprietà industrial­e e dal Consiglio nazionale forense sulla base di criteri e modalità fissati dal direttore generale per la lotta alla contraffaz­ione - Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico. Per i dettagli per la presentazi­one delle domande, che saranno gestite da Invitalia, bisognerà attendere un successivo provvedime­nto ministeria­le.

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