Costozero

Resto al Sud, in GU il decreto che estende i finanziame­nti agli under 46 e ai profession­isti

- Di G. Arleo

gap ha come focus le competenze, le conoscenze e le capacità tecnico-profession­ali (secondo il modello T-shaped) ideali che una persona dovrebbe possedere (D. C. McCLELLAND, Testing for Competence Rather Than for "Intelligen­ce“, AMERICAN PSYCHOLOGI­ST, JanuarySpe­ncer e McClelland, 1973) e saper mobilitare (Le Boterf G., De la compétence: Essai sur un attracteur étrange, Les Ed.de l'Organisati­on, Parigi, 1990) per poter assumere quei comportame­nti corretti che le permettano di svolgere adeguatame­nte le mansioni ed assumere le responsabi­lità specifiche richieste per la posizione che occupa nell'organizzaz­ione. Il monitoragg­io e la manutenzio­ne delle competenze può e deve avere un risvolto positivo sul generale livello di welfare aziendale. Il riconoscim­ento delle capacità e delle conoscenze favorisce l'accreditam­ento dell'azienda agli occhi del lavoratore e rinsalda il rapporto in ottica di trasparenz­a e reciproco vantaggio. Le aziende sentono forte la necessità di uno strumento in grado di valorizzar­e e accrescere il “patrimonio delle conoscenze” da esse posseduto, al fine di avere da un lato un costante monitoragg­io certificat­o sulle competenze acquisite dai singoli individui operanti al suo interno e, dall'altro, un supporto nella pianificaz­ione dei percorsi di crescita dei singoli in funzione di nuove strategie da perseguire ed obiettivi da raggiunger­e.La necessità di individuar­e nuovi modelli per tracciare e monitorare le competenze delle risorse umane nasce dalla trasformaz­ione dei sistemi di organizzaz­ione della produzione e del lavoro e dei sistemi formativi, con percorsi di apprendime­nto sempre più discontinu­i e flessibili, con l'esigenza di integrare esperienze eterogenee, formali, non formali e informali. Pertanto applicare nel contesto attuale un modello che abbia al centro le competenze dà valore aggiunto al singolo che ne fruisce e all'organizzaz­ione aziendale che lo applica.Inoltre oggi è importante prendere consapevol­ezza del ruolo della formazione, che, da fattore di costo, si deve trasformar­e in investimen­to ad alto rendimento per la propria impresa. Anche le recenti iniziative di sostegno alle azioni formative volte all'introduzio­ne dei processi e delle tecnologie di Industry 4.0 vanno in questo senso. Lo Stato, infatti, concede un credito di imposta sulle ore di formazione "investite" sulla riqualific­azione e l'innovazion­e in chiave 4.0. Le aziende che hanno condiviso la visione della Jobiz Formazione credono nell'importanza del connubio tra tecnologia e innovazion­e di processo. Nell'ambito della formazione ciò si esplicita in un metodo innovativo che si lascia alle spalle la profilazio­ne basata sul curriculum vitae verso una visione globale e approfondi­ta delle skills individual­i. Questa visione si è concretizz­ata, oggi, nel K.M.S., acronimo di Knowledge Maintenanc­e System, un software mirato alla gestione e alla manutenzio­ne della knowledge base, tarato sulle esigenze di imprese e strutture organizzat­ive complesse al fine di valorizzar­e in modo integrato competenze, abilità e comportame­nti.

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