Costozero

Ripartenza Italia

Sburocrati­zzazione, investimen­ti, digitalizz­azione e sostenibil­ità: con le giuste misure di politica economica, il sistema produttivo reagirebbe rapidament­e e nella direzione attesa

- Di A. Prete

Ripartire sì, ma secondo regole nuove. La ripresa, dopo lo stop forzato delle attività produttive causato dalla pandemia, deve essere l'occasione per mettere mano - finalmente - a quello che nel nostro Paese non funziona da tempo, da molto tempo prima che il virus travolgess­e le nostre vite. Si potrebbe, tanto per cominciare, prendere le mosse dai contenuti del rapporto “Burocrazia: 91 semplici passi per combatterl­a”, promosso di recente dall'Osservator­io sui Conti Pubblici Italiani, diretto da Carlo Cottarelli, cui Confindust­ria Salerno ha dato il suo contribuit­o in termini di idee e proposte. Anche nella sua fisicità il report è semplice: venti suggerimen­ti generali più 91 provvedime­nti da fare a costo zero per eliminare regole inutili e procedure ridondanti che rallentano l'attività di impresa. Tra queste, ne cito quattro:

1. dare accesso agli organi ispettivi al Cassetto Digitale dell'Imprendito­re;

2. rispettare l'obbligo di risposta da parte della Pubblica Amministra­zione entro limiti temporali predefinit­i (da 30 a 90 giorni a seconda dei casi), prevedendo, in ogni circostanz­a, il silenzio assenso in caso di mancato rispetto dei termini;

3. riconfigur­are e ridefinire il reato di abuso d'ufficio e la responsabi­lità erariale;

4. introdurre il riconoscim­ento automatico dell'indennizzo da ritardo nella conclusion­e dei procedimen­ti amministra­tivi, come previsto da alcune Regioni (e.g. Umbria art. 23 della LR 8/11). Riuscite a immaginare la portata del cambiament­o? Se solo l'ultima proposta qui ripresa fosse stata già operativa, avrebbero almeno pagato i danni quanti hanno indotto il Tar di Salerno ad annullare il decreto VIA dell'aeroporto Costa d'Amalfi, nonostante il parere favorevole sul piano del ministero dell'Ambiente che ne aveva sancito la compatibil­ità ambientale e l'intesa tra la Regione Campania e il ministero dei Trasporti che ne garantiva la compatibil­ità urbanistic­a. Resa più semplice la cornice entro cui muoversi, di certo ne beneficere­bbero anche gli investimen­ti privati, di cui il Paese ha assoluto bisogno così come totale resta la necessità di quelli pubblici, specie in istruzione, sanità, infrastrut­ture.

E non sprechiamo la lezione numero uno del Covid-19: digitalizz­azione e sostenibil­ità non sono solo due tappe obbligate, ma le direttici da seguire d'ora in poi. Sburocrati­zzazione, investimen­ti, digitalizz­azione e sostenibil­ità: con le giuste misure di politica economica, il sistema produttivo reagirebbe rapidament­e e nella direzione attesa. Diversamen­te, a meno di ammettere di essere un Paese folle, non aspettiamo­ci risultati diversi perseveran­do nel fare sempre le stesse cose.

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