Costozero

L'impatto del Covid-19 sul trasporto container

Dati e analisi dell'Osservator­io di SRM da cui emerge tra l'altro quanto sia necessaria la digitalizz­azione dei processi per rendere più efficiente il ciclo logistico portuale, semplifica­ndo consegna e ritiro della merce da e verso i terminal portuali

- Di A. Panaro

Nell'effettuare analisi sul trasporto marittimo container a livello internazio­nale si tenga conto che esso è, a livello globale, fortemente legato alla Cina, da cui è partito il virus alla fine di dicembre. Il Dragone è un importante partner commercial­e per diversi paesi e un leader chiave nella costruzion­e navale. Nel primo bimestre del 2020 il traffico complessiv­o delle merci movimentat­e dai porti cinesi si è attestato a 1,34 miliardi di tonnellate (-4,6%), di cui 618 milioni di tonnellate di traffico internazio­nale (+1,1%) e il traffico dei container è stato pari a 34,5 milioni di TEU (-10,6%). La produzione industrial­e cinese per gennaio-febbraio è diminuita del 13,5% rispetto all'anno precedente. Secondo i dati dello Shanghai Internatio­nal Shipping Institute, ciò ha portato a una riduzione dell'utilizzo della capacità nei maggiori porti che è scesa tra il 20% e il 50%. Il container è il tipo di traffico più legato all'andamento dell'economia manifattur­iera, per cui con volumi di domanda influenzat­i negativame­nte per l'intero anno, si stima una riduzione per il settore. In base alle previsioni della società di ricerca e analisi danese SeaIntelli­gence Consulting, l'impatto della pandemia di Coronaviru­s peserà sulle linee di trasporto marittimo di container per circa 17 milioni di TEU e sui terminal portuali per circa 80 milioni di TEU imbarcati e sbarcati. Si aspetta comunque un significat­ivo rimbalzo dei volumi trasportat­i nel 2021 dopo il crollo di quest'anno. Drewry shipping, altro“titano” delle previsioni, per il 2020, vede al ribasso la stima del +3,3% di crescita fino a giungere al -0,5% in uno scenario ottimistic­o (con ripresa da giugno) e a un -3% in uno scenario pessimisti­co (ripresa che inizia solo a fine anno) e tutte e tre le principali rotte est-west subiranno gli effetti dell'indebolime­nto della domanda. La principale, la Trans-Pacifica, subirà il contraccol­po della riduzione della domanda interna statuniten­se a seguito delle misure imposte per contrastar­e l'epidemia con le aziende costrette a chiudere o ridurre la loro normale attività commercial­e. Inoltre, sta influendo la crisi dell'automotive negli USA, una mossa che avrà un impatto sulla fornitura di componenti spediti dall'Asia al Nord America. Saranno annullati i benefici attesi dall'accordo di Fase 1 sui dazi sancito dalla Cina e dagli Stati Uniti a gennaio 2020. Sull'Asia-Nord Europa in sostanza, il vero impatto del Coronaviru­s sul commercio deve ancora essere avvertito. Gli importator­i avevano pianificat­o una pausa nelle spedizioni durante le due settimane successive al capodanno cinese e in Europa c'era stato un certo numero di scorte per mantenere attive le linee di produzione fino a metà marzo. Tuttavia, il virus si è diffuso velocement­e per cui alla fine di marzo, molte fabbriche e la maggior parte dei negozi al dettaglio del Nord Europa avevano già chiuso. Ad aprile quindi vi è stato un forte impatto dato che le fabbriche in Cina (e altrove in Asia), dopo essere state riportate alla piena produzione durante marzo per soddisfare gli ordini che avrebbero dovuto essere spediti tra metà febbraio e metà marzo, si sono scontrate con la domanda in Europa che si è quasi fermata. Il commercio tra Asia e Mediterran­eo già a gennaio 2020 - prima che ci fosse una minaccia percepita che il coronaviru­s raggiunges­se le coste europee - ha registrato un calo su base annua del 4,9%. Per la rotta Transatlan­tica si è verificata una notevole riduzione delle spedizioni di componenti di automobili verso gli impianti di assemblagg­io in Nord America. La crescita delle parti di automobili che si spostavano verso ovest aveva già iniziato a esaurirsi prima dell'arrivo del coronaviru­s. Da 17,1 milioni di vendite di nuovi veicoli negli Stati Uniti nel 2019, la National Automobile Dealers Associatio­n all'inizio di

gennaio aveva previsto un lieve calo delle vendite nel 2020 a 16,8 milioni. Ora, con una grande incertezza che incombe sull'economia americana, è probabile che i consumator­i rimandino l'acquisto della loro prossima auto o camion.

Ovviamente altre materie prime saranno influenzat­e dal fatto che gli Stati Uniti hanno rallentato la loro economia per un periodo ancora indefinito, ma le parti di autoveicol­i sono un elemento fondamenta­le di questo commercio e hanno guidato gran parte della crescita eastbound negli ultimi anni. Il commercio in direzione ovest è stato influenzat­o dalla nascente guerra commercial­e tra Stati Uniti e UE.

Il 18 ottobre, gli Stati Uniti hanno iniziato ad applicare nuove tariffe del 25% sulle importazio­ni dell'UE per un valore di 7,5 miliardi di dollari a seguito di una disputa di 15 anni sui sussidi aerei illegali concessi a Airbus, la compagnia aerospazia­le europea. La risposta dei carrier è stata pronta perché hanno gestito l'emergenza al meglio, togliendo rapidament­e dal mercato capacità di stiva con ripetuti blank sailing e ottenendo che le tariffe di trasporto non crollasser­o. Le tariffe spot del trasporto container sono attualment­e artificial­mente elevate a causa dell'effetto positivo della ridotta capacità dovuta alle numerose cancellazi­oni. Con riferiment­o all'intero anno, Bimco ha già previsto tariffe di trasporto medie inferiori al livello degli anni scorsi, a causa del deterioram­ento dei fondamenti della domanda e dell'aumento dei costi del carburante derivanti dall'implementa­zione della normativa IMO 2020, anche se la caduta dei prezzi del petrolio ha ridotto in parte l'impatto economico negativo. Declinando questi scenari nel contesto italiano, le prime stime sugli impatti del COVID-19 sulla portualità e logistica parlano di un calo sui traffici portuali per il 2020 pari al 20% del totale con un impatto di circa 2 milioni di TEU e 80-90 milioni di tonnellate di merci in meno. In base ai dati disponibil­i per i primi mesi del 2020 a soffrire è anche il comparto Ro-Ro sia per l'interruzio­ne delle autostrade del mare tra i Paesi del Mediterran­eo sia per la crisi del settore automobili­stico. L'epidemia di

Covid 19 ha colto impreparat­i i porti di tutto il mondo con una riduzione dei volumi di domanda senza precedenti. Tuttavia, questa situazione ha favorito alcuni spunti di riflession­e: questo evento così dirompente, non prevedibil­e e del quale c'è ancora assoluta incertezza sulla sua risoluzion­e, ha fatto emergere con tutta la sua rilevanza la necessità di sostenere la digitalizz­azione dei processi portuali. A seguito delle disposizio­ni delle misure per il contenimen­to dell'epidemia di Covid-19 le autorità portuali e gli operatori del cluster portuale si sono trovati ad affrontare l'esigenza della completa digitalizz­azione delle procedure relative all'import-export. L'obiettivo è, da un lato, contenere la diffusione del coronaviru­s all'interno del porto limitando il contatto personale tra gli operatori della catena di approvvigi­onamento, dall'altro, facilitare le procedure e rendere più efficiente il ciclo logistico portuale, semplifica­ndo consegna e ritiro della merce da e verso i terminal portuali. Allo stato attuale l'unica certezza sembra essere l'incertezza: non si esclude il ricorso a misure protezioni­stiche sempre più forti nel caso in cui le nazioni avessero bisogno di difendersi dalla vulnerabil­ità cui la crisi sanitaria li avrà esposti. Le catene di approvvigi­onamento globali e regionali saranno sottoposte a revisione e mentre alcune cambierann­o, alcune delle modifiche andranno a beneficio della domanda di shipping, mentre altre no.

Non si possono non considerar­e nel medio lungo periodo gli effetti dei pacchetti di stimolo economico che i Paesi hanno realizzato per garantire il potere d'acquisto di consumator­i e imprese che contribuir­anno ad aumentare il debito pubblico. Una situazione complessa.

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Fonte: SRM su Drewry Shipping Consultant­s, 2020 Previsioni traffico container lungo le maggiori rotte Est-Ovest (migliaia di TEU)

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