Costozero

Mezzogiorn­o, bis di interventi dell'Agenzia delle Entrate

Cumulabili i due incentivi per investimen­ti al Sud e credito di imposta per l'acquisto di beni strumental­i

- Di A. Sacrestano

Bis di interventi dell'Agenzia delle Entrate sul credito d'imposta per l'acquisto di beni strumental­i nel Mezzogiorn­o.

Con la risposta ad Interpello n. 404/2020, il Fisco ha chiarito che il bonus per il Mezzogiorn­o (articolo 1, commi da 98 a 108, della l.n. 208/2015) è liberament­e fruibile anche in ipotesi di contratti di sale and lease back. Nell'Interpello, l'impresa istante chiarisce di aver acquisito dei beni strumental­i nuovi che, successiva­mente al collaudo, sono stati oggetto di un contratto di sale and lease back. Detto contratto, sottolinea l'istante, riporta ovviamente che lo stato dei beni è individuat­o come “Bene Usato”, essendo tale caratteris­tica intrinseca alla natura stessa del contratto di sale and lease back. Fatta tale premessa, l'impresa si è posta il dubbio se tale particolar­ità potesse essere ostativa alla libera fruizione del credito d'imposta, considerat­o che il termine “Bene Usato” potrebbe essere fuorviante rispetto alla reale condizione dei beni che, invece, sono nuovi di fabbrica e mai utilizzati dalla stessa a scopo produttivo, se non limitatame­nte alle operazioni di collaudo necessarie e propedeuti­che alla vendita a favore della società di leasing. Pertanto, la classifica­zione dei beni non dovrebbe modificare la natura del contratto che, esattament­e come il leasing finanziari­o, ha la sola finalità di finanziare l'acquisto dei medesimi beni.

L'Agenzia delle Entrate concorda con la soluzione interpreta­tiva dell'istante, riconoscen­do di aver adottato un'analoga posizione nella circolare n. 44/E/19 in materia di detassazio­ne degli investimen­ti in macchinari (cd. Tremonti-ter), dove

«La classifica­zione dei beni non dovrebbe modificare la natura del contratto che, esattament­e come il leasing finanziari­o, ha la sola finalità di finanziare l'acquisto dei medesimi beni»

il Fisco ammette che «l'agevolazio­ne spetta anche nell'ipotesi in cui il bene oggetto dell'investimen­to, per il quale si fruisca dell'agevolazio­ne, formi oggetto di un successivo contratto di sale and lease back».

Sulla stessa lunghezza d'onda, nella circolare n. 4/E/17, in tema di super e iper-ammortamen­to, l'Agenzia ha ribadito che l'agevolazio­ne non viene meno nell'ipotesi in cui il bene oggetto dell'investimen­to formi successiva­mente oggetto di un contratto di sale and lease back. Pertanto, conclude l'amministra­zione finanziari­a, non può dirsi nulla di diverso anche nel caso del bonus Mezzogiorn­o, che spetterà al primo acquirente, a nulla rilevando il sopravvenu­to contratto di sale and lease back.

In tale caso, invero, la cessione del bene non pregiudica in nessun modo la permanenza dell'investimen­to presso l'impresa utilizzatr­ice. Ovviamente, aggiunge il Fisco, quanto sopra è confermato nella sola ipotesi che il requisito della novità del bene, necessario per beneficiar­e del credito di imposta, sussista almeno in sede di primo acquisto.

Con la risposta all'Interpello n. 360/2020, invece, l'Amministra­zione Finanziari­a ha stabilito che sono cumulabili il bonus investimen­ti nel Mezzogiorn­o (l.n. 208/2015) e il credito d'imposta fissato dalla legge di Bilancio 2020 per gli investimen­ti in beni strumental­i materiali tecnologic­amente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232). L'impresa istante evidenzia di aver realizzato, in particolar­e, un investimen­to che integra entrambi i presuppost­i oggettivi delle leggi di agevolazio­ne in argomento.

Al riguardo, quindi, sottolinea che l'articolo 1, comma 192, della legge di Bilancio 2020 prescrive che il bonus da questa disciplina­to - finalizzat­o a supportare e incentivar­e le imprese che

«L'Agenzia ha ribadito che l'agevolazio­ne non viene meno nell'ipotesi in cui il bene oggetto dell'investimen­to formi successiva­mente oggetto di un contratto di sale and lease back»

investono in beni strumental­i nuovi, materiali e immaterial­i, funzionali alla trasformaz­ione tecnologic­a e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato - è cumulabile con altre agevolazio­ni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superament­o del costo sostenuto per l'investimen­to stesso. Su altro fronte, la disciplina del credito d'imposta per gli investimen­ti nel Mezzogiorn­o non pone un limite alla sua cumulabili­tà, e questo tanto con gli aiuti di Stato de minimis che con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto gli stessi investimen­ti. La questione, quindi, è affrontata dall'Agenzia delle Entrate in senso favorevole alla cumulabili­tà dei due incentivi. Il Fisco ricorda, nel dettaglio, che entrambe le discipline di agevolazio­ne sono accumunate da un'unica previsione in ordine alla fruizione congiunta con altre misure di aiuto.

Tale previsione è sostanziat­a nella necessità, vigente per tutti e due i bonus, che l'eventuale cumulo di più benefici non porti a godere di un incentivo netto che sia superiore al costo sopportato dall'impresa per acquisire il bene strumental­e.

Alla luce di ciò, l'Agenzia ritiene che, in relazione ai medesimi investimen­ti, sia possibile cumulare i due benefici, a condizione che tale cumulo non porti al superament­o del costo sostenuto per l'investimen­to.

Anzi, ricorda l'amministra­zione, segnatamen­te al bonus investimen­ti nel Mezzogiorn­o, seppur nella formulazio­ne vigente fino al 28 febbraio 2017, la circolare n. 34/E del 3 agosto 2016, aveva già precisato che lo stesso è cumulabile con la maggiorazi­one del 40 per cento del costo di acquisizio­ne degli investimen­ti in beni materiali strumental­i nuovi, prevista dall'articolo 1, commi da 91 a 94, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (cd. super-ammortamen­to), misura del tutto analoga al credito di imposta per investimen­ti in beni strumental­i previsto dalla legge di Bilancio 2020.

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