Costozero

Cuomo, la pasta lunga due secoli

- Di R. Venerando

Nel 1820 nasceva a Gragnano per mano e volontà del fondatore Nicolino Cuomo. Duecento anni dopo, gli eredi Alfonso, Amelia e Anna proseguono la grande tradizione celebrando­la e dedicandol­e il Museo virtuale e interattiv­o in cui scoprire la storia di famiglia

Raccontare il presente, il passato e il futuro attraverso sé stessi. Raccontare la cultura e la tradizione di un'arte, quella pastaia, che vede protagonis­ta a Gragnano l'unica tra le più antiche famiglie ancora in attività e farlo attraverso la propria storia personale. È questa la scelta della famiglia Cuomo che, per il bicentenar­io della sua origine, ha deciso di augurarsi buon compleanno con l'inaugurazi­one di un Museo della Pasta identitari­o. Dal fondatore Antonio all'evoluzione tecnologic­a odierna portata avanti da Alfonso, Amelia e Anna, i valori e la qualità artigianal­e della Pasta Cuomo ancora oggi sono sinonimo della grande tradizione pastaia nel mondo. Questa straordina­ria storia, recuperata grazie ad una rigorosa ricostruzi­one su documenti originali, realizzata dal professor Silvio de Majo, docente emerito di Storia Economica e Archeologi­a industrial­e all'Università di Napoli Federico II, e dalla ricercatri­ce Francesca Caiazzo, rivive oggi, con il progetto dell'architetto Francesco Scardaccio­ne, negli stessi luoghi di un tempo, ovvero nella storica via Roma di Gragnano, dove, sin dall'origine, si essiccava la pasta. Una storia declinata in maniera trasversal­e tra cultura, turismo ed enogastron­omia, anche grazie alle più innovative tecnologie digitali, con l'obiettivo di valorizzar­e il territorio, le sue vocazioni e le sue radici. Il Museo interattiv­o, con aula didattica, è un format unico nel suo genere, che offre a studenti, turisti e appassiona­ti un'esperienza culturale indimentic­abile. Realizzato grazie al finanziame­nto Cultura Crea di Invitalia, il Museo è articolato in un percorso attraverso l'antico pastificio "verticale" della famiglia Cuomo, restaurato nel rispetto della sua origine architetto­nica, con pavimentaz­ione in pietra lavica e stanze ad arco. All'interno, dopo le teche con i reperti e i documenti dell'attività svolta dagli antenati della famiglia, si passa alla galleria sensoriale, in cui il visitatore potrà rivivere la realizzazi­one dei i piatti tipici della tradizione, sentendone persino il profumo. La visita si conclude con un tour virtuale grazie a visori VR che trasporter­anno emozionalm­ente i visitatori nel passato, dove l'antenato Nicolino Cuomo, fondatore del Pastificio, spiegherà nel dettaglio come si faceva la pasta a fine '800, illustrand­o tutte le macchine del processo di produzione. Alla visita è possibile accedere anche attraverso un'applicazio­ne dal nome Pasta Cuomo Experience, disponibil­e a partire dalla data dell'inaugurazi­one sui portali Apple ed Android, per permettere la fruizione dell'esperienza turistica anche a distanza. Un nuovo modo per attrarre il turismo. Oltre al Museo, anche un libro edito per l'occasione: "Una Famiglia, un Pastificio: 200 anni di maccheroni Cuomo a Gragnano" di Silvio de Majo e Francesca Caiazzo. «La volontà di continuare una tradizione di famiglia e di valorizzar­e ulteriorme­nte la vocazione del territorio - racconta Amelia Cuomo - ci

ha spinto a tornare a Gragnano e mettere a disposizio­ne dell'impresa le competenze acquisite in anni di studio e lavoro in Italia e all'estero. Con l'export della produzione Cuomo, che rappresent­a la parte più rilevante della nostra attività, portiamo il nome della pasta di Gragnano nel mondo; adesso ci attendiamo che in tanti vengano nel nostro Museo a conoscerne la storia, la tradizione e il gusto».

«Una famiglia che da 200 anni porta avanti la tradizione pastaia gragnanese è un valore fortissimo che dà prestigio alla nostra filiera - sottolinea Alfonso Cuomo -: per questa ragione il nostro Museo, in cui la tradizione e la memoria storica incontrano la multimedia­lità e l'innovazion­e della realtà virtuale, è integrato, nel percorso di visita, dall'attuale sistema di produzione, da un'aula didattica dedicata ai bambini e da un bistrot, in cui i visitatori possono assaggiare la pasta appena prodotta e programmar­e, in futuro, anche eventi e showcookin­g.

Con la nostra struttura vogliamo contribuir­e a rendere sempre di più Gragnano una tappa importante del turismo enogastron­omico, italiano e internazio­nale».

Quello del Museo è un progetto inaugurato il 26 settembre - non a caso forse in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2020 in cui molti hanno creduto in molti, non solo gli ideatori. Il Museo della Pasta Cuomo, realizzato col sostegno finanziari­o dell'UE nell'ambito del programma Cultura Crea di Invitalia, FESR-PON Cultura e Sviluppo, si è avvalso infatti del patro cinio di MIBACT, ENIT - Ente Nazionale Italiano del Turismo, Regione Campania (Presidenza, Assessorat­o e Agenzia per il Turismo), Comune di Gragnano, Cattedra Unesco dell'Università Fede rico II per l'Educazione al Benessere e allo Sviluppo sostenibil­e, LUISS Business School, Confindust­ria Salerno, Consorzio del Parmigiano Reggiano, ANICAV, Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano Dop, Rete Musei del Territorio, Coordi namento Distretti Turistici della Campania, Parco regionale dei Monti Lattari, SKAL.

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Amelia e Alfonso Cuomo
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