Costozero

Incentivi alla patrimonia­lizzazione delle Pmi

Disponibil­i due strumenti: uno gestito da Invitalia e l'altro dall'Agenzia delle Entrate con il meccanismo del credito d'imposta

- Di G. Arleo

Una delle grandi conseguenz­e della pandemia Covid-19 è il fatto di aver scoperto quanto le imprese italiane siano poco patrimonia­lizzate. A tal fine, la manovra del Governo ha inteso fornire due strumenti, uno gestito tramite Invitalia, e l'altro dall'Agenzia delle Entrate con il meccanismo del credito d'imposta. L'autorizzaz­ione della Commission­e Europea nell'ambito del “Quadro temporaneo per le misure di Aiuto di Stato a sostegno dell'economia e dell'attuale emergenza Covid-19” ha di fatto istituito il Fondo Patrimonio Pmi dando la possibilit­à alle imprese, entro dicembre 2020, di sottoscriv­ere obbligazio­ni, o titoli di debito, emessi da imprese con ricavi superiori a 10 milioni di euro e che abbiano effettuato un aumento di capitale non inferiore a 250mila euro.La dotazione presente di 4 miliardi di euro permette una gestione nel tempo dell'incentivo evitando la procedura del click day, sebbene Invitalia, cui è affidata anche la rendiconta­zione della misura, abbia già indicato che la valutazion­e delle richieste avvenga seguendo l'ordine cronologic­o di arrivo con una tempistica di valutazion­e entro dieci giorni dall'arrivo delle domande e conseguent­e erogazione, fatte salve richieste di integrazio­ne, entro venti giorni, rendendo l'incentivo estremamen­te rapido e incisivo. Come detto, quindi, l'incentivo tecnicamen­te è destinato alle imprese che abbiano le seguenti caratteris­tiche: fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro, numero di dipendenti inferiore a 250 unità, rimborso entro il sesto anno dalla sottoscriz­ione, valore nominale del titolo non inferiore a 10mila euro, tasso agevolato a partire da 1,75% del primo anno e interessi corrispost­i in maniera annuale.

Nel caso in cui l'azienda abbia ottenuto altri aiuti il prestito ottenibile non potrà superare il maggior valore tra il 25% del fatturato dell'anno 2019 e il doppio del costo del personale del medesimo anno. L'incentivo deve essere destinato al finanziame­nto dei costi del personale, spese inerenti il capitale circolante come materie prime, locazioni, scorte, semilavora­ti, utenze, promozione, comunicazi­one e altro. In regime di de minimis, poi, è presente una premialità pari alla riduzione del 5% del valore da rimborsare mantenendo il livello occupazion­ale presente al 31 dicembre 2019 e se si investe almeno il 30% del valore dei titoli in tutela ambientale e in tecnologia secondo i parametri di Industria 4.0.

Oltre la misura gestita da Invitalia è di notevole importanza l'incentivo all'aumento di capitale sociale tramite la procedura di credito d'imposta attuata dall'Agenzia delle Entrate per quanti apportano versamenti liquidi e per le società beneficiar­ie. Le imprese che apportano capitali liquidi avranno un credito d'imposta pari al 20% capiente fino a 2 milioni di euro e destinato a coloro che nei mesi di marzo-aprile 2020 hanno avuto una riduzione del fatturato del 33%. Le società beneficiar­ie invece possono usufruire solo in compensazi­one del credito d'imposta nella misura del 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto fino ad un massimo di 800mila euro ridotto a 120mila per le imprese operanti nel settore pesca o 100mila per quelle agricole.

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