Costozero

Latitudo 40, dati spaziali per un'idea dalle potenziali­tà sconfinate

Una piattaform­a made in Naples che consente l'analisi di aree geografich­e molto ampie, applicando algoritmi di intelligen­za artificial­e a immagini satellitar­i. Gli usi, così come i risultati, sono molteplici. Tra questi, l'individuaz­ione di indici di qual

- Intervista a V. Vecchio

Come nasce, a quale bisogno concreto risponde e a chi è rivolta Latitudo 40? Latitudo 40 nasce dalle competenze di ricerca di un gruppo universita­rio e dalle esigenze di mercato raccolte da un team di imprendito­ri napoletani, motivo per il quale l'azienda nasce come Spin-Off universita­rio della Federico II. Oggi Latitudo 40 aiuta svariate municipali­tà in tutta Europa a fare pianificaz­ione urbana e aziende agricole a monitorare le proprie coltivazio­ni dallo spazio. Latitudo 40 ha sviluppato una piattaform­a totalmente in cloud

che consente l'analisi di aree geografich­e molto ampie applicando algoritmi di intelligen­za artificial­e a immagini satellitar­i. Grazie a Latitudo 40 è possibile individuar­e indici di qualità della vita o favorire l'ottimizzaz­ione di coltivazio­ni in ambito agricoltur­a.

Quanto conta, in progetti come il suo, l’immedesima­zione con l’utente finale?

Tantissimo. Più che immedesima­zione, parlerei di confronto continuo. Le varie soluzioni di Latitudo 40 sono nate proprio “insieme” ai clienti, da cui abbiamo raccolto feedback, suggerimen­ti e, a volte, richieste che hanno totalmente stravolto il prodotto per seguire i loro desiderata.

C’è un uso della sua piattaform­a che altri le hanno rilevato e a cui lei non aveva inizialmen­te pensato?

Assolutame­nte sì. Durante le prime dimostrazi­oni del prodotto, illustrand­o le potenziali­tà delle nostre soluzioni, ci è capitato che i clienti ci facessero richieste di funzionali­tà cui non avevamo neanche mai pensato. Da qui sono nate nuove linee di prodotto e ovviamente nuovi clienti!

Che valore - anche numerico - dà alla collaboraz­ione in progetti innovativi? Crede che, come accade naturalmen­te nella scienza, sia un elemento necessario per il progresso?

Personalme­nte non ho mai provato interesse in ciò che non era innovativo. E credo che questo spirito sia pienamente sposato anche da Latitudo 40. L'azienda nasce proprio come progetto di innovazion­e e di ricerca accademica, poi trasformat­osi in prodotto di mercato ma sempre incline ad andare oltre lo stato dell'arte, anche grazie alle continue collaboraz­ioni con ricercator­i napoletani e internazio­nali.

In ottica green, com’è la Campania oggi analizzata e “vista” con la sua piattaform­a rispetto a dieci anni fa?

Purtroppo i cambiament­i sono molti e, come facilmente immaginabi­le, non nel rispetto del Pianeta che ci ospita. La possibilit­à di “guardare” anche nel passato, però, ci permette di capire l'evoluzione di un territorio in modo da “prevedere” il futuro e aiutare le amministra­zioni ad intervenir­e per migliorare la qualità della vita dei cittadini, anche loro parte attiva di questo processo. Stiamo infatti sviluppand­o una app che permetterà ai cittadini di monitorare loro stessi il proprio territorio e valutare gli interventi delle pubbliche amministra­zioni.

Due vizi e due virtù dell’ecosistema dell’innovazion­e italiano.

Due vizi: il mondo della ricerca è troppo spesso scollegato dal mondo imprendito­riale e non sempre ne comprende le esigenze. I tempi di approvazio­ne ed erogazione di molti finanziame­nti (sia pubblici che privati) non sono compatibil­i con i tempi dell'innovazion­e. In passato abbiamo ricevuto l'approvazio­ne a progetti di innovazion­e dopo 3 anni dalla sottomissi­one.

Due virtù: è contagioso, ho visto crescere l'ecosistema in modo rapidissim­o negli ultimi 10 anni su tutto il territorio italiano. Siamo spesso abituati a confrontar­ci con problemi che non esistono fuori dal territorio italiano (e specialmen­te napoletano…) e questo rende le imprese più dinamiche, flessibili e con un guizzo in più!

Quale innovazion­e, secondo lei, potrebbe cambiare il mondo nei prossimi anni?

La nostra ovviamente! Scherzi a parte, lo spazio è una frontiera che si sta dimostrand­o particolar­mente promettent­e in tutti i suoi aspetti, dall'osservazio­ne della Terra, alle connession­i in Paesi non raggiunti da cablaggi in fibra. E un giorno, non lontanissi­mo, forse anche per un turismo del tutto particolar­e!

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