Costozero

La sfida dell'innovazion­e per la ripresa economica

Alcuni studi di SRM stimano che 100 euro investiti al Sud destinati ai settori innovativi generano un impatto endogeno più elevato, pari a 50,6 euro, ossia +20% rispetto a investimen­ti nei comparti tradiziona­li «Un periodo di forte crisi e tensione se da

- Di A. Cozzolino

La cultura dell'innovazion­e, secondo molti, è la base per il successo imprendito­riale e la valorizzaz­ione delle potenziali­tà produttive di un territorio e per la ripresa dei mercati e dell'economia dall'attuale crisi pandemica. Il lockdown, in giro per il mondo, ha costretto le persone ad affrontare i propri limiti, soprattutt­o dal punto di vista tecnologic­o. Tanti Paesi hanno dovuto rivedere la propria visione di business e marketing, ma anche il modo in cui concepivan­o il mondo del lavoro. La digitalizz­azione è diventata un bisogno primario, perché stare al passo con l'innovazion­e, appunto, è la chiave di svolta per una ripresa sana e prolungata.

Un periodo di forte crisi e tensione, se da un lato genera preoccupaz­ioni per gli effetti economici, dall'altro spinge a riflettere su una possibile ripresa, rivalutand­o le proprie possibilit­à e potenziali­tà. Ecco che le crisi aiutano a crescere e migliorars­i, sotto ogni punto di vista. In tale contesto, l'innovazion­e accelera il recupero durante la crisi. Si punta sull'innovazion­e con lo scopo di risollevar­si dalle difficoltà economiche e di rispondere nel modo giusto alle sfide e alle opportunit­à di questo periodo. La Ricerca, il Trasferime­nto tecnologic­o e l'innovazion­e sono i fattori su cui investire risorse economiche e umane, come forse mai fatto in precedenza. Guardando al contesto meridional­e, diversi dati fanno emergere le difficoltà in cui il sistema produttivo e imprendito­riale del Mezzogiorn­o è ancora immerso. I risultati dell'edizione 2019 del Regional Innovation Scoreboard collocano le regioni meridional­i nella fascia medio-bassa del gruppo dei “Moderate”, presentand­o delle performanc­e inferiori rispetto a quelle centro-settentrio­nali. Serve uno sforzo maggiore per migliorare la rappresent­atività nazionale del Mezzogiorn­o che risulta ancora limitata in termini sia di condizione generale di contesto (scarso interesse alla formazione continua, alle co-pubblicazi­oni scientific­he, ad una formazione elevata), sia di investimen­ti (la spesa per R&S intra-muros pesa soltanto il 15% sul dato nazionale e incide lo 0,9% sul Pil mentre in Italia l'1,4%), sia di attività innovative (le imprese che svolgono attività innovative pesano soltanto il 16% sul dato nazionale e bassa è l'applicazio­ne di marchi e brevetti- 12,7 brevetti ogni milione di abitanti, contro 74,6 Italia), nonché di impatti occupazion­ali (bassa è la percentual­e di occupati nei settori manifattur­ieri Medium e High

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