Modelli alimentari, infiammazione e COVID-19
La dieta mediterranea, ricca di antiossidanti e immunomodulatori, comprese le vitamine essenziali e i minerali, può essere utile nel prevenire e nel mitigare gli esiti avversi da Sars Cov-2
Lo stato nutrizionale è in rapporto diretto con una sana alimentazione. I modelli alimentari globali sono cambiati drasticamente nel corso dell'ultimo secolo, in particolare negli ultimi cinquanta anni accompagnati, almeno in Italia, da un allungamento della vita media. Nel 1881 la vita media era pari ad appena 35,2 anni per gli uomini e 35,7 per le donne. La speranza di vita alla nascita ha superato i 50 anni per entrambi i sessi solo nel corso degli anni Venti: oggi sono 79,1 e 84,3 gli anni che in media hanno da vivere, rispettivamente, un bambino e una bambina nati nel 2010. Di converso, sono aumentate le patologie croniche non comunicabili (NCDs) come le malattie cardiovascolari, l'ipertensione e il diabete che comportano una limitazione dell'autonomia personale, un evidente disagio psichico e un peggioramento della qualità di vita. Le NCDs vengono considerate una delle sfide epocali per tutti i sistemi sanitari, a causa della loro inarrestabile crescita. Il diabete mellito (DM) rappresenta l'esempio più eclatante. Insieme all'urbanizzazione e agli stili di vita sedentari, la tipologia degli alimenti viene considerata una delle cause principali di questo fenomeno. Negli ultimi anni, una serie di studi si è rivolta direttamente alla questione delle diete e al loro impatto sulla salute umana, l'ambiente e i sistemi alimentari. La Pandemia da COVID-19 ci costringe ad una più stringente riflessione. La risposta infiammatoria gioca un ruolo cruciale nelle manifestazioni cliniche di COVID-19. La coesistenza di malattie croniche non trasmissibili può aggravare e intensificare la patologia infiammatoria e aumentare il rischio di esiti avversi e mortalità. La domanda che più spesso viene formulata è se esiste una dieta o un prodotto dietetico in grado di modificare lo stato infiammatorio e consentirci di superare in modo migliore l'infezione da COVID-19. Sappiamo che la Dieta Mediterranea è sinonimo universale di alimentazione ideale. Gli studi di Ancel Keys, per primi, hanno dimostrato che la tradizione alimentare mediterranea è l'esempio da seguire per il controllo dei fattori di rischio relativi alle malattie cronico-degenerative. Caratterizzata da un apporto dietetico relativamente elevato di frutta, verdura, legumi, olio d'oliva, cereali integrali, noci e grassi monoinsaturi poco lavorati, seguito da un basso-moderato consumi di latticini fermentati, pesce, pollame, vino e, infine, bassi consumi di carni lavorate e rosse è anche sinonimo di dieta ricca di proprietà antinfiammatorie. Contiene infatti antiossidanti e immunomodulatori, comprese le vitamine essenziali (C, D ed E) e i minerali (zinco, rame, calcio, ecc.), in grado di influenzare lo stato nutrizionale di una persona. L'International Diabetes Federation consiglia di: preferire alimenti con un indice glicemico basso (es. verdure, pasta integrale); evitare un consumo eccessivo di cibi fritti; limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri, carboidrati e grassi; scegliere lean proteins (es. pesce, carne, uova, latte, fagioli dopo la cottura completa); mangiare verdure a foglia verde; consumare due o tre porzioni di frutta al giorno. La pandemia COVID-19 è tutt'altro che finita ed è una lotta quotidiana per tutti i Paesi. Il diabete è una condizione infiammatoria cronica e nei pazienti COVID-19 può aggravare il rischio di esiti avversi e mortalità. La dieta mediterranea, ricca di proprietà antinfiammatorie, può essere utile nel prevenire e nel mitigare gli esiti avversi da COVID-19.