2 MODALITÀ LIMITATE
Nella nostra religione ufficiale, quella cattolica divulgata dalle istituzioni ufficiali, trovo che vi siano due tipi di modalità che non mi soddisfano. La prima è quella dogmatica in cui vi è una istituzione, la quale ci dice delle cose che dobbiamo accettare passivamente. Qui riporto anche la mia esperienza relativa al dialogo con presunti sacerdoti illuminati che poi si sono rivelati più dogmatici di quelli oscurantisti (e dichiaratamente dogmatici). Questa modalità porta a un’assoluta impermeabilità alla vera dialettica, al coraggio di mettere in crisi delle proprie certezze e i propri fondamenti, la propria fede perfino. Dall’altro lato, all’opposto, la seconda modalità è quella erudita quella fatta di esegesi, di studi astratti, che considerano l’oggetto spirituale come uno degli oggetti che si possono studiare, analizzare, dissezionare come se fosse un oggetto scientifico.
Entrambe queste modalità non mi soddisfano perché sono vincolate a dei paradigmi consolidati, a delle abitudini consolidate, a delle credenze consolidate. Secondo me, finché non ci si mette completamente in discussione, finché non si giunge alle radici stesse delle proprie strutture, delle proprie categorie, delle proprie abitudini e paradigmi, finché non si mettono alla prova con veri e propri stress-test i fondamenti della nostra conoscenza, non si fanno passi in avanti. Beneficia invece di questo stato di cose soltanto chi vuole mantenere lo status quo; allora utilizza spesso alibi mascherandoli da ideologie (o anche il contrario), oppure chi è contento di come vanno le cose, chi lascia vivere e si lascia vivere.