La Russia prova a intimidire l’Italia dopo le sanzioni
«CONSEGUENZE IRREVERSIBILI»
In un comunicato diffuso dall’agenzia Ria Novosti si parla esplicitamente del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, definito un “falco” e ispiratore di una campagna anti russa
Il ministero degli Esteri russo ha chiamato in causa l’Italia nella sua ultima minacciosa offensiva diplomatica. In una mossa piuttosto insolita, ha anche fatto il nome di un ministro italiano, Lorenzo Guerini, titolare della Difesa, accusandolo di un voltafaccia nel suo atteggiamento verso la Russia. Il governo italiano ha risposto immediatamente, respingendo ogni accusa.
L’incidente
Lo scontro è iniziato ieri mattina, quando l’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha diffuso un’intervista del direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov. Nel testo, il funzionario ha minaccianto conseguenze se il nostro paese dovesse decidere per un inasprimento delle sanzioni. «Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la “totale guerra finanziaria ed economica” alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili», ha detto Paramonov. L’intervista prosegue poi con un attacco diretto al ministro Guerini, definito da Paramonov «uno dei principali “falchi” e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano».
L’aiuto per il Covid
Paranomov chiarisce questo attacco dicendo che proprio Guerini, nel marzo 2020, aveva inviato al governo russo una richiesta di assistenza nella lotta al Covid. In risposta alla richiesta, una missione composta da circa cento operatori medici militari e due epidemiologi civili era stata inviata in Italia. La missione aveva suscitato diverse polemiche, con accuse e sospetti di motivazioni oscure dietro l’invio nel nostro paese di medici e personale militare. Secondo Paranomov, però, la missione russa in Italia «è stata guidata non dal desiderio di ricevere dividendi in termini di reputazione o di politica estera, ma da un senso di compassione, un desiderio di aiutare il popolo italiano in uno dei momenti più difficili della sua storia postbellica».
Per questa ragione, continua il funzionario, le decisioni del governo italiano sulle sanzioni sarebbero frutto di particolare ingratitudine: «È deprimente che ora, sullo sfondo dell’isteria antirussa, le autorità italiane abbiano improvvisamente dimenticato tutto: i trattati e gli accordi bilaterali esistenti, la natura speciale dei nostri legami, la ricca storia secolare di relazioni e tradizioni forti, l’esperienza di successo della cooperazione, il significativo capitale accumulato di fiducia reciproca, e si siano uniti alla frenetica campagna russofobica».
La risposta
Il governo italiano e i ministeri interessati hanno subito risposto all’intervista. La Difesa è stata cauta e ha liquidato l’intera faccenda come propaganda, mentre il presidente del Consiglio Maro Draghi ha dato «piena solidarietà» a Guerini. Il ministro, dice Draghi, è «vittima di attacchi da parte del governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile». La Farnesina fa sapere che «respinge con fermezza le dichiarazioni minacciose di Paramonov» e chiede che il ministero russo si impegni semmai «per la cessazione immediata dell’illegale e brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina, che la Farnesina condanna fortemente». Il ministero promette inoltre che non si farà intimidire: «L’Italia, con i partner europei e internazionali continuerà a esercitare ogni pressione affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale».