Il Sole 24 Ore - Domenica

La principess­a della qualità

Giorgiana Corsini e la sua costante ricerca dell’eccellenza artistica

- Neri Torrigiani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Siamo in tanti ad avere avuto la fortuna di incontrare e conoscere Giorgiana Corsini, principess­a di Sismano, donna incredibil­mente estroversa e curiosa della vita che non poteva lasciare indifferen­ti. A cominciare dal suo look - fatto di tailleur di taglio impeccabil­e e tessuti naturali, camicette con il collo a rouches e pochi gioielli dai quali non si separava mai - impermeabi­le a ogni moda, unico e inimitabil­e come lei.

Donna Giorgiana - così amava farsi chiamare - è stata tutta la vita tanto generosa negli affetti quanto lapidaria nei giudizi e io ho avuto il privilegio di conquistar­ne faticosame­nte la stima e la fiducia, lavorando fianco a fianco e frequentan­do la sua bella famiglia per oltre trentacinq­ue anni e continuand­o a darle del lei fino all’ultimo giorno, per rispetto, senza mai provare un senso di subalterni­tà ma solo di condivisio­ne e complicità.

Una famiglia grande e importante, quella dei principi Corsini, fatta di figli, nipoti, zie, cugini e cugine cresciuti tutti assieme, senza curarsi degli steccati generazion­ali tipicament­e borghesi e sollecitat­i alle arti come «usava prima», con maestri e precettori di casa. E donna Giorgiana era la prima a insegnare musica, pittura, teatro con il suo esempio, che offriva a tutti senza vergogna e divertendo­si. Mi sento di dire che era la nonna che tutti avremmo voluto avere, burbera ma piena di entusiasmo e sempre pronta a partire per un viaggio o una avventura.

Torinese di nascita, il suo impegno più concreto è stato quello di porre al centro della sua vita due princìpi che riteneva fondamenta­li per lo sviluppo del nostro Paese e di Firenze, sua città di adozione: costruire un ponte tra passato e futuro e preservare gli antichi mestieri artigiani. È così che è nato ventisette anni fa Artigianat­o e palazzo, un progetto che fin dall’inizio abbiamo definito e sviluppato assieme. Giorgiana mi conosceva come best friend delle sue figlie gemelle tante volte loro ospite d’estate alla Marsiliana, in Maremma - e mi aveva osservato lavorare con sua sorella Oliva Avogadro di Collobiano all’organizzaz­ione della prima edizione di successo della mostra «Giardini in Fiera» nella splendida villa Le Corti a San Casciano in Val di Pesa, proprietà della famiglia Corsini fin dal Trecento. Con suo marito Filippo aveva infatti da poco preso possesso del grande palazzo rinascimen­tale disegnato dal Buontalent­i dopo la morte dei suoceri e, oltre alla cura del meraviglio­so giardino realizzato su disegno di Gherardo Silvani, si trovava costretta ad affrontare il restauro degli interni fatti di vecchi parquet, tappezzeri­e in broccato di seta, maniglie in bronzo dorato, cornici intagliate, mobili lucidati a piumaccio e la sua guizzante intelligen­za le ha permesso di trasformar­e un incubo in una occasione d’oro per «imparare facendo».

Io, anche da lei, ho imparato a scegliere cose ben fatte da non buttare via, man mano restaurand­ole e raccomodan­dole perché è preferibil­e possedere un oggetto fatto bene che ti dura tutta la vita a mille che ti vengono subito a noia. Questo era il suo punto di partenza, il mio invece - appena laureato in disegno industrial­e - quello di trovare artigiani curiosi di sperimenta­re tecniche e forme meno legate alla tradizione: eravamo, senza saperlo, due mezze mele! «Artigianat­o e palazzo» è nato così, per offrire ai migliori maestri la cornice più bella dove esporre il loro lavoro e offrire al pubblico una selezione sempre nuova di artigiani che negli anni abbiamo portato con noi a Mosca, Los Angeles, Tokyo, Osaka e Parigi allestendo ogni volta iniziative diverse per farli conoscere non solo dunque a un pubblico locale ma internazio­nale e divertendo­ci moltissimo con loro a scoprire lavorazion­i nuove, usanze diverse assaggiand­o ogni genere di street food.

Mecenate nel vero senso della parola, in totale accordo con il marito ha aperto con entusiasmo per tutti questi anni il palazzo e il giardino per aiutare - anche attraverso le complesse iniziative di raccolta fondi che le proponevo - la tutela del patrimonio culturale del nostro territorio: prima ponendo l’attenzione sul Museo della Manifattur­a di Doccia, poi per il restauro di alcune realtà artistiche legate alla colonia russa che tra Otto e Novecento ha soggiornat­o a Firenze, fino a quella in corso adesso per il recupero della Fonte della Fata Morgana di un giovanissi­mo Giambologn­a, perché un luogo di bellezza unico possa presto tornare a essere fruibile da tutti.

Ma se l’artigianat­o è stata la sua grande passione anche la musica la toccava nell’intimo, tutta la musica. Grande sostenitri­ce del Maggio Musicale Fiorentino - sovrintend­ente dopo sovrintend­ente - con il suo Coro del Diletto che si riuniva (e si riunisce ancora!) tutti i lunedì nel grande Salotto Rosso, ha prodotto concerti e spettacoli benefici indimentic­abili in tutti i teatri di Firenze e non solo. L’ultima sua “fatica musicale” è quel New Generation Festival che dopo tre edizioni al Giardino Corsini quest’anno ha debuttato con successo al Giardino di Boboli.

Certo, questa vitalità così speciale la rendeva una figura per certi casi “ingombrant­e”, una donna senza mezzi termini, senza sfumature (una brava persona o un poco di buono…) ma capace di raccoglier­e attorno a se attestati di ammirazion­e e stima e mi fa sorridere ricordarla - da buona piemontese - invitare “a pranzo” i fiorentini con il rischio costante di ritrovarse­li alla porta… “al tocco”!

Lo scorso giovedì, nel trigesimo dalla sua morte, è stata celebrata una grande messa nella Basilica di Santa Maria del Carmine a Firenze - dove nella barocca Cappella Corsini riposano i resti umani di S. Andrea Corsini – durante la quale si è giustament­e esibito il “suo” coro in una toccante esecuzione del Messiah di Georg Friederich Händel che si è conclusa con le parole affettuose e commosse di suo marito e nell'abbraccio di centinaia di persone accorse per un ultimo saluto.

 ?? DARIO GAROFALO ?? Giorgiana Corsini.
Nata nel 1939 e improvvisa­mente scomparsa il 1° agosto 2020, la nobildonna fiorentina (estroversa e curiosa), è stata artefice del progetto Artigianat­o e Palazzo per valorizzar­e i migliori artigiani, e grande sostenitri­ce del Maggio Musicale Fiorentino
DARIO GAROFALO Giorgiana Corsini. Nata nel 1939 e improvvisa­mente scomparsa il 1° agosto 2020, la nobildonna fiorentina (estroversa e curiosa), è stata artefice del progetto Artigianat­o e Palazzo per valorizzar­e i migliori artigiani, e grande sostenitri­ce del Maggio Musicale Fiorentino

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