Una coppia politica molto rock
«Lui è un bianco e viene da una cittadina del New Jersey; io, un nero di etnia mista, nato alle Hawaii e cresciuto in giro per il mondo. Lui è un’icona del rock n’ roll. Io sono avvocato e politico – molto meno cool». Così, Barack Obama presenta Bruce Springsteen nella collaborazione più pop & politics di sempre: Renegades – Born in the Usa, il podcast che lunedì ha debuttato su Spotify, la piattaforma di streaming che domina l’industria.
Poco meno di 50 minuti di chiacchierate tra i buddies Barack e Bruce: nello studio fattoria del Boss tra mille chitarre, banjo e ukulele, e anche (nota Barack) del whisky a disposizione. Springsteen subito si sincera su come rivolgersi al Potus emerito («E dai sù: chiamami Barack, man» «Evabbè, stavo giusto controllando»); e via alle rimembranze. Barack a Bruce, come da una rockstar all’altra: «ricordo la prima volta che ci siamo visti, nel 2008, sei venuto a fare un concerto con noi nel Michigan; ricordo di aver pensato che eri quasi timido»; e Bruce: «ci siamo fatti una o due belle cenette»; seguono reminiscenze di libagioni e musiche e, ciliegina sulla torta, il feeling tra le consorti: «Michelle e Patti hanno ingranato alla grande».
Per chi non li trova stucchevoli sono adorabili: tra riflessioni candide (Bruce: «Ci vuole megalomania per pensare che tutto il mondo voglia ascoltare il tuo punto di vista…» e Barack «…per poter dar voce alle storie di chi voce non ha»), con un quid di competitività da maschi alfa su chi sia più outsider dell’altro, con relative elaborazioni di sindrome post-traumatica da Trump (senza mai nominarlo), accordi hawaiiani, vecchie canzoni come My Hometown, elegia di Bruce sulla sua Freehold devastata dalla crisi (e sull’America stessa) e Duke of Earl del capostipite R&B Gene Chandler (in tema di influenze afroamericane sul rock agli esordi del Boss - metà anni Sessanta); e questioni razziali e ingiustizie sociali a volontà, e senza mai annoiare. Ed è solo l’inizio: due egotistici megalomani che sanno ascoltare i meno privilegiati, e impacchettare la loro genuina energia inspirational in una chiacchiera tra amici che al contempo è un prodotto di entertainment curato da professionisti per il medium più in voga. Insomma, il podcast è il messaggio: articolato in otto episodi, realizzati dalla Higher Ground Productions dei coniugi Obama (che ha in gestazione vari progetti tra docu e fiction anche per Netflix e altre piattaforme): e l’impresa eccezionale è che il primo presidente black e la più istituzionale di tutte le rockstar USA, per la prima volta insieme, facciano la loro cosa per conto di Spotify, una multinazionale svedese.