IL CONTEMPORANEO VIAGGIA A TORINO SULLA HIGH LINE
Un museo su una pista automobilistica non capita spesso. Da pochi mesi la Pinacoteca Agnelli guarda all’esterno, inglobando un luogo incredibile sul tetto del Lingotto. La recente trasformazione della Pista 500 in giardino pensile da parte di Fiat l’ha resa una sorta di High line torinese, con la peculiarità che su questo tetto la storia della fabbrica e dell’automobile si respirano ancora. Siamo partiti dalla specificità del luogo quando abbiamo commissionato a importanti artisti internazionali (Mark Leckey, Louise Lawler, Cally Spooner, Shilpa Gupta, Nina Beier, Valie Export e Sylvie Fleury) le installazioni sulla pista. Il risultato sono otto sculture, progetti sonori, luminosi, video che espandono narrazioni diverse legandole all’archeologia industriale, all’architettura urbana o all’incredibile paesaggio circostante. L’idea è quella di trasformare la Pista 500 in un parco sculture che verrà costantemente arricchito con nuovi progetti installativi per sorprendere il pubblico dell’arte ma anche chi sale sul tetto a fare una passeggiata sul circuito sospeso e ricoperto di fiori.
Con l’apertura della Pista la Pinacoteca Agnelli è divenuta un museo più contemporaneo che produce, commissiona, dialoga con il presente pur mantenendo il fulcro centrale nella sua collezione storica. Il programma dell’istituzione, infatti, vuole fare da ponte tra passato e oggi in un’ottica fluida che sottolinei come spesso le tematiche, gli sguardi, gli approcci degli artisti di tutte le epoche possono essere connessi.
La collezione Giovanni e Marella Agnelli - tra Canaletto, Canova, Tiepolo, Balla, Matisse, Modigliani, Manet, tra gli altri - rappresenta per noi un patrimonio storico artistico di valore inestimabile ma anche un punto di partenza da riattivare e valorizzare. Con il progetto Beyond the Collection, concepito insieme a Lucrezia Calabrò Visconti e Beatrice Zanelli, partiamo ogni volta da un’opera della nostra collezione e la mettiamo in connessione con opere provenienti da altri musei per rivelare storie e nuove presenze. Grazie al prestito della Fondation Beyeler di una serie di incredibili tele di Picasso raffiguranti Dora Maar, abbiamo creato una mostra che racconta come Maar sia stata amante, musa ma anche importante influenza intellettuale per Pablo Picasso, come testimoniano le sue fotografie. Presentare Dora Maar partendo da un nostro quadro di Picasso è anche un modo per osservare con sguardo rinnovato una tra le figure femminili dell’arte, spesso dimenticate (in una collezione di soli artisti uomini).
Allo stesso modo le mostre temporanee che produciamo sono un’occasione per creare punti di contatto sia con la storia dell’arte che con il luogo specifico che ospita la Pinacoteca. La mostra personale dedicata alla pioniera Sylvie Fleury, curata insieme a Lucrezia Calabrò Visconti, instaura uno speciale rapporto con il Lingotto, luogo di automobili, di operai e di patriarcato, ricco di immaginari e stereotipi che il lavoro dell’artista svizzera ha sempre affrontato. Sylvie Fleury. Turn Me On, titolo dell’esposizione, parla di motori e di erotismo esplorando - con un’estetica pop e attraverso una varietà di media - il concetto di desiderio e di costruzione di valore nel nostro tempo. La seduzione e l’ironia degli oggetti di Fleury, tra pistole asciugacapelli, taglienti scritte al neon, caverne da attraversare o missili di peluche, sono nutrite da immaginari di molti altri artisti uomini e li confrontano. Protagonisti sono lo sguardo maschile nella rappresentazione della donna, i meccanismi del consumismo ma anche la moda, il cinema, la fantascienza, gli slogan pubblicitari o automotivazionali.
Yes to all, l’opera di Sylvie Fleury sulla Pista 500 che accoglie i visitatori sul tetto, ci ha permesso di presentare la Pinacoteca come una nuova istituzione, aperta, inclusiva, e destinazione a tutto tondo. Oltre a un bookshop c’è anche un bar - il FiatCafè500 - punto di incontro spettacolare fino al tramonto, visto l’orario d’apertura prolungato di Pinacoteca. Vogliamo accogliere il nostro pubblico tra opere sorprendenti e mostre che scaturiscano da tematiche che il Lingotto stesso sprigiona - dal concetto di produzione, ai rapporti di genere, all’idea di confine geografico e mentale - ma vogliamo anche creare un percorso artistico immersivo e inaspettato in dialogo con la natura, il paesaggio e l’architettura.
Direttrice della Pinacoteca Agnelli
LE LINEE PROGRAMMATICHE DELLA NEO DIRETTRICE: DIALOGO FRA I QUADRI DELLA COLLEZIONE E QUELLI DI ALTRI MUSEI