NATURA E MAPPA DEI NUOVI POTERI IN AZIONE
Potere indica la particolare forza o autorità di un soggetto in grado di influenzare altri soggetti. Il grande sociologo Max Weber ha distinto due tipi di poteri, denominati Macht (il potere di far valere la propria volontà anche senza il consenso dell’altra parte) e Herrschaft (la possibilità di trovare obbedienza nell’altra parte). Il potere si assicura mediante la forza o mediante il consenso. Con la parola potere si indica anche il soggetto che ne è dotato: ad esempio, lo Stato è un potere, anzi il potere pubblico per eccellenza.
Il potere sta subendo importanti modificazioni e questo libro di Maria Rosaria Ferrarese registra, con acuta sintesi, quelle più rilevanti. L’autrice segnala che i poteri si dispongono e si presentano in maniera diversa rispetto al passato. Una volta erano ordinati come un’architettura; oggi come una trama, una rete, un arcipelago. Vi sono tendenze centrifughe, minore gerarchia, più sviluppo orizzontale, meno forza e più influenza. Tutto ciò è dovuto alle innovazioni prodotte dal capitalismo e alle nuove tecnologie.
Le tendenze odierne, per Maria Rosaria Ferrarese, vanno in una duplice direzione. Prima il potere era concentrato nello Stato, che era la macchina del potere; oggi c’è un processo di destatizzazione. Lo Stato viene spogliato a favore di altri poteri, che sono o privati, oppure transnazionali. Ambedue questi nuovi poteri hanno natura pattizia, sono interstiziali, ufficiosi, meno trasparenti.
I nuovi poteri pongono nuovi problemi e tre di questi sono particolarmente importanti. Primo: il rapporto tra i nuovi poteri e i vecchi, perché questi ultimi non cedono interamente il campo. Si tratta di stabilire come si aggiungono i nuovi poteri e come quelli preesistenti resistono. Ad esempio, la sovranità statale - scrive Ferrarese - muta la sua natura, diventa meno gerarchica all’interno, più paritaria all’esterno.
Secondo: la funzione che possono svolgere i nuovi poteri. Essi possono assicurare un ruolo di contrasto dialettico, di contropoteri, per limitare i poteri tradizionali, a vantaggio della libertà dei cittadini, come fa l’Unione europea quando tenta di tenere sotto controllo le tendenze autoritarie di Ungheria e Polonia o come fanno le “Big Tech” che aggirano gli Stati fornendo servizi ai cittadini. L’allargamento del novero dei poteri arricchisce la panoplia delle libertà, rende i cittadini meno dipendenti dal potere pubblico tradizionale.
La terza domanda riguarda l’apertura dei nuovi poteri rispetto ai cittadini. Mentre i poteri tradizionali assicurano sempre più trasparenza e partecipazione, i nuovi poteri sono opachi, non offrono agli utenti, ai consumatori, ai cittadini, accesso, visibilità, partecipazione.
Poteri nuovi. Privati, penetranti, opachi
Maria Rosaria Ferrarese il Mulino, pagg. 171, € 14