OTTO E NOVECENTO DAL MUSEO DI JOHANNESBURG
Il volto tondeggiante di lady Florence Phillips, dipinto con vigore da Antonio Mancini, accoglie sorridendo i visitatori, e spiega già moltissimo della mostra allestita all’interno della Pinacoteca civica di Ancona con le opere provenienti dalla Art Gallery di Johannesburg. Nata nel 1863, questa apparentemente paciosa signora vittoriana è stata in realtà un’autentica filantropa, inesauribile sostenitrice del ruolo morale e pubblico dell’arte. A lei si deve l’intuizione di realizzare un importante museo pubblico in Sudafrica, inteso non certo solo come svago culturale per le classi privilegiate, ma come luogo di identità per l’intera società, occasione di studio e di promozione per gli artisti locali. Moglie di un magnate delle miniere di diamanti coinvolto nelle contese politiche e militari tra boeri e inglesi, lady Florence segue il marito esiliato in Inghilterra. Qui conosce il raffinato mercante d’arte Hugh Lane, che la indirizza verso l’impressionismo e la conoscenza della pittura moderna. L’idea del museo prende corpo, e lady Phillips non esita a impegnare i gioielli più preziosi per comperare quadri. Tornata in Sudafrica, apre l’Art Gallery di Johannesburg già nel 1910: l’importanza dell’istituzione è subito evidente, e il museo si arricchisce grazie a donazioni e acquisti. I lunghi decenni dell’apartheid hanno segnato purtroppo anche l’esclusione degli artisti nativi, ma la fine di questo regime ha restituito piena attualità all’utopia di lady Phillips: l’Art Gallery è tornata pienamente a essere uno spazio di incontro culturale tra epoche, continenti e tradizioni.
La mostra ospita circa sessanta dipinti e opere grafiche, in un percorso che inizia nell’Inghilterra ottocentesca e termina con la Pop Art americana e con la sezione sudafricana in cui primeggia William Kentridge. Per fare spazio a questa rassegna, curata con affettuosa competenza da Simona Bartolena, la Pinacoteca di Ancona ha deciso di non utilizzare solo gli spazi deputati alle mostre temporanee, ma di mettere a disposizione diverse sale della collezione permanente, in una fase di radicale trasformazione e riallestimento, con la regia dell’architetto Carla Lucarelli.
La prima sezione propone un confronto tra l’Ottocento inglese e la pittura francese. Un denso acquarello “di viaggio” di William Turner è il punto di partenza, seguito dai raffinati pittori preraffaelliti come Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e il coltissimo Lawrence Alma-Tadema. Sull’altro versante, Corot e Courbet (il cui paesaggio delle falesie normanne è uno dei quadri-chiave dell’esposizione) sono i precursori della rivoluzione impressionista, che trova nella Primavera di Monet, del 1875, un’interpretazione da manuale. Alla stessa atmosfera rimandano le belle marine di Boudin e le vedute della Senna di Sisley e Guillaumin. Le inconfondibili ballerine di Degas aprono la via a una nuova generazione, rappresentata da opere grafiche di Cézanne e Van Gogh e soprattutto da una raffinata selezione di dipinti postimpressionisti di Signac, Bonnard e Vuillard. Una colta curiosità sono i disegni di grandi scultori come Rodin e Maillol (più avanti si incontrerà un disegno di Henry Moore).
Un ambiente raccolto, quasi ovattato, ospita poi il parallelo diretto tra un meraviglioso disegno di Modigliani e alcune opere grafiche di Matisse e di Picasso, dalle classiche Bagnanti del 1920 fino a una Testa di Arlecchino disegnata nel 1971, a novant’anni. Di grande livello è la sezione dedicata al secondo Novecento, aperta da un omaggio a Joseph Beuys, sotto forma di trittico litografico, da parte di Andy Warhol. Di forte intensità è un ritratto d’uomo di Francis Bacon. La sezione conclusiva è dedicata agli artisti sudafricani, fra i quali, inaspettatamente, compare un nome italiano: Armando Baldinelli. Il longevo pittore ha in effetti svolto la seconda parte della carriera in Sudafrica, ma è nato proprio ad Ancona, nel 1908. La Pinacoteca possiede diverse sue opere, a partire dagli anni 30, e la mostra è l’occasione per esporle e riscoprirle. «Cose dall’altro mondo». Da Monet a Warhol
Ancona, Pinacoteca civica Francesco Podesti
Fino all’8 gennaio 2023