Il Sole 24 Ore - Domenica

BONNIE E WALLIS, DUE TIGRI IN FORMA PER METà

- Di Enzo Gentile

Ora che la musica sembra aver conosciuto la parità di genere, resta il problema di andarsi a cercare i dischi e le produzioni meritevoli. Per un’alternativ­a alla routine e ai cliché ecco due ragazze che tra California e Irlanda hanno da poco licenziato i loro ultimi, autorevoli lavori: una regina, dal grande portamento come Bonnie Raitt, e una potenziale più giovane ancella, Wallis Bird. La fulva Bonnie Raitt (1948) ha attraversa­to cieli e tempeste d’ogni tipo, esordito con un primo, notevole Lp nel 1971, che porta il suo nome, con una scelta di confine tra il mainstream rock di classe e il blues, le radici dove la porta il cuore. Negli ultimi vent’anni, questo è solo il quarto titolo di una discografi­a essenziale, che da cantante, autrice e chitarrist­a di vaglia le ha guadagnato rispetto e prestigio, e anche abbondanti gratificaz­ioni commercial­i. Just like that si pone come un giudizioso compendio delle sue vocazioni, a sottolinea­re uno stile mai marginale, forse datato, e per questo tanto fascinoso. Ballate elettriche, pregne fin dalla confezione di un piglio fuori dal tempo, che Bonnie conserva orgogliosa­mente, offrendo il meglio di sé nelle parentesi più meditative e screziate dalle turbolenze della vita (dalla disintossi­cazione agli alcolisti anonimi): Just like that, When we say goodnight, Down the hall sono canzoni cui tenersi aggrappati come alla coperta di Linus. Bonnie fa tutto, produce e tiene le redini di una band con i fiocchi: e quando non canta ci pensa la chitarra a volare alta. Bentornata Raitt.

Nata in Irlanda, ma berlinese d’adozione, Wallis Bird (1982), musicista versatile che occhieggia a Joni Mitchell, a un mix di elettronic­a e ritmi dance, arriva a Hands dopo un album militante di culto, Woman, che tre anni fa ne aveva indicato la coscienza politica e femminista, in prima linea per i diritti civili. La nuova opera denuncia tutta l’eterogenei­tà, e l’insaziabil­e corsa alla diversific­azione di Wallis, che si fa preferire nelle atmosfere più morbide, dove riemerge l’identità di folk-singer, di cui apprezzare anche l’intimità degli spazi e le temperatur­e basse, mentre se spinge sull’accelerato­re dei suoni sintetici e l’ordine, il nitore sono una vaga promessa, perdiamo il bello della semplicità: dieci i pezzi con cui fare scudo ai travagli personali, l’alcol, l’handicap fisico, il tunnel dell’isolamento, propedeuti­ci alla rinascita. I temi, le idee insomma non mancano: peccato solo ritrovarli annegati, talvolta, tra arrangiame­nti frammentar­i e invadenti, che non rendono giustizia, del tutto, alla calligrafi­a delicata e lineare della Wallis più ispirata.

Just like that

Bonnie Raitt

Redwing, Cd € 14,80, Vinile € 26, Mp3 € 8,99

Hands

Wallis Bird

Mount Silver, Cd € 15,84, Vinile € 29,15, Mp3 € 10,49

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