PICCOLE DONNE, MOGLI TROPPO PRECOCI
Il cinema verità è già un rovello di per sé e soprattutto in Iran, dove è sufficiente l’aggiunta di minimi elementi di narrativa per fare un (bel) film di finzione neorealista. Alone di Jafar Najafi, ospitato come evento speciale fuori concorso il 2 settembre alle Giornate degli Autori, racconta la storia di un pastorello, Amir Mohammad, diventato capofamiglia dopo la morte del padre. Dal basso della sua età impubere (potrebbe avere 11 o forse 13 anni) si ritrova ad opporsi al matrimonio di una delle sorelle gemelle dodicenni, Razieh e Marzieh. La vicenda ha i contorni di una tribalità medievale: la sorella grande, si fa per dire, era già morta di parto a causa della sua giovane età, dopo aver sposato a dodici anni un uomo benestante molto più anziano di lei. La tradizione vorrebbe che una delle sorelline venisse data in moglie al vedovo per occuparsi del nipote. Razieh e Marzieh in verità sarebbero ben contente di farsi impalmare in una società che ruota totalmente attorno al matrimonio, nonostante non abbiano nemmeno lontanamente le forme di una donna. Amir ha tutti contro, tranne la nonna.
Najafi, nato nell’86 in un villaggio a sud di Isfahan, ha confidenza con l’infanzia. Nel 2019 un un altro suo documentario sui bambini, Asho, ha vinto il Best Children's Documentary Award all’IDFA di Amsterdam.
Non tutto in Alone è coerente. I momenti in cui una delegazione di rappresentanti della famiglia del nubendo o le donne di casa cercano di convincere il ragazzino a concedere il permesso sono i meno convincenti: sembra che recitino per la macchina da presa, anche se probabilmente si tratta di una rappresentazione veritiera di ciò che succede . La parte più preziosa è quella del divertimento infantile tra i fratellini, la natura arida che li circonda, le liti furibonde tra i piccoli che fanno intervenire regista e fonico e la sincera disperazione del pastorello assediato da un problema più grande di lui. Più che gli istinti razionali illuministi della difesa della donna, del suo diritto di non essere merce di scambio o violata e di andare a scuola, in Amir sembra più forte l’istinto della protezione. «Volete essere come una gallina o come la nostra cagna Jessie?», chiede alle sorelline. Iran, anno zero.
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