CALARSI NEI PERSONAGGI FIDANDOSI DI SE STESSI
Fare teatro: un istinto o una professione? Uno slancio vitale o un’applicazione meticolosa e continua? Domande eterne, sostenute da una idea ancora diffusa del lavoro dell’attore come espressione di un fuoco sacro inestinguibile al quale dar sfogo su un palcoscenico. Un chiarimento definitivo su tanti di questi luoghi comuni viene da un volume pubblicato di recente ad opera di uno dei nomi più prestigiosi dell’insegnamento della recitazione in Italia, Anna Laura Messeri, attiva per molti anni alla scuola dello Stabile di Genova. E la risposta fornita dal libro è già evidente sin dal titolo, Le regole del gioco, ponendo, così, al centro del discorso la necessità dell’acquisizione di una tecnica ben precisa, frutto di un rigoroso percorso formativo.
«Recitare. Perché si comincia? Curiosità, ambizione, fuga esistenziale, suggestione alla vista di un film, vocazione impellente? Inutile chiederselo o chiederlo, la vita ne dimostrerà la necessità», stabilisce subito l’autrice. È importante capire, piuttosto, in che modo si deve procedere per trasformare una generica e indistinta spinta interiore in un’attività da mettere a punto sera dopo sera, nella routine delle repliche, affrontando le diverse temperature dei vari tipi di pubblico. Il testo si struttura come un vero e proprio manuale, con l’indicazione di esercizi e di metodologie di apprendimento riguardo alla gestione del corpo e del movimento, del respiro e della voce, mettendo in luce quanto sia necessario avere consapevolezza dei propri continui cambiamenti di stato, emotivo e fisico, analizzandoli, assecondandoli e sfruttandoli, arrivando così ad una percezione nitida, e per questo particolarmente efficace, del proprio stare in scena. Perché, sottolinea l’insegnante «in teatro non ci si esibisce, si comunica». Insomma, come scrive nell’introduzione Valerio Binasco, che è stato allievo di questa docente, si tratta di «un libro di istruzioni su come si può far entrare la vita nel gioco del teatro e su come comunicare questa vita». Proprio questo è il punto cruciale, al centro di tutta l’infinita trattatistica, antica e moderna, sul mestiere, tenendo anche presente quanto, in quest’ultimo trattato, ci si riferisca ad un attore di stampo naturalistico, il cui obiettivo è quello di fornire l’illusione di una plausibile realtà. Ma, contrariamente al regista Stanislasvskij, che pretendeva un’immedesimazione totale col personaggio dentro e fuori il momento dello spettacolo, le informazioni, per Messeri, sono già tutte sulla pagina del copione, e da lì si può ricavare la fisionomia interna ed esterna della figura da far vivere, perché «non ci si cala in un personaggio, ma lo si ricrea, fidandosi di se stessi».
Le regole del gioco. Guida ai primi segreti della recitazione
Anna Laura Messeri Franco Angeli, pagg. 172, € 22