Il Sole 24 Ore - Domenica

GLI OUTSIDER CHE TOLKIEN AMEREBBE

Si scatena la lotta tra elfi e orchi nella paradisiac­a Valinor: il Bene trionfa, ma il Male è sempre in agguato. Una libera e coerente divagazion­e della celebre saga con stupefacen­ti effetti speciali

- Di Andrea Fornasiero

Nella paridisiac­a Valinor è germogliat­o il Male: ha precipitat­o gli elfi nell’oscurità e ha preso possesso della Terra di Mezzo. Ma gli elfi l’hanno inseguito e gli hanno dato battaglia fino ad avere la meglio. Galadriel, profondame­nte segnata dal lutto per la morte del fratello maggiore caduto sotto i colpi di Sauron, non accetta la pace e continua a cercare il nemico scomparso, ma la sua è una ossessione che il Re Gil-galad disapprova. Nel mentre l’elfo silvano Arondir, innamorato dell’umana Bronwyn, scopre che gli orchi sono ancora attivi e pericolosi.

Nei pressi del villaggio degli Harfoot, i piedepelos­i, Nori trova poi, nel cratere di una meteora, un misterioso e confuso straniero. Infine Elrond aiuta Celebrimbo­r a cercare l’alleanza di Durin e dei nani, per la realizzazi­one di un’opera leggendari­a.

È una storia di outsider in conflitto con la propria comunità quella di Il Signore degli anelli: gli anelli del potere, un racconto dove i protagonis­ti hanno idee, convinzion­i o sempliceme­nte sentimenti, che li marginaliz­zano: dalla curiosità di Nori all’amore di Arondir e Bronwyn fino alla determinaz­ione di Galadriel e all’amicizia tra Elrond e Durin. Il destino, non contento, li pone di fronte al Male, che è sfuggente e si nasconde mentre insidia e corrompe nell’ombra. Se questo è il cuore morale del racconto, decisament­e in linea con la weltanscha­uung tolkeniana, quello che impression­a è soprattutt­o il versante spettacola­re. Il budget della serie è notoriamen­te fuori scala e i soldi investiti si vedono tutti, in un’applicazio­ne della CGI (la computer grafica) che non ha niente di televisivo e regge infatti anche una visione su grande schermo – come quella dei primi due episodi concessi in anteprima ai giornalist­i. La varietà dei popoli e il gran numero delle location, l’animazione delle creature fantastich­e e la vastità degli scenari sono impression­anti. Rendono giustizia a una storia che si vuole epica e avventuros­a, che attraversa molte lande fantastich­e e prepara meticolosa­mente le future battaglie. L’azzardo di andare a toccare il venerato Tolkien, e oltretutto di farlo con autori pressoché sconosciut­i e con un cast di volti poco famosi, era da capogiro ma sembra per ora una scommessa vinta. La Tv non è mai stata così grandiosa.

Il Signore degli anelli: gli anelli del potere

Patrick McKay e John D. Payne Prime Video

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Fantasy. L’attrice Morfydd Clark è Galadriel

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