MIRABILIA KESSELS RACCOGLIE FOTO E SEMINA NUOVI SGUARDI
»Dunque, chi è Eric Kessels? Sì, certo: artista, curatore, fotografo, editore, collezionista, ottimo pubblicitario, spirito critico. Attento indagatore della realtà che si fissa nelle immagini, cercatore di scatti perduti in mercatini di modernariato. Tutto questo: ma non basta. Forse, più di tutto, Kessels è un curioso metodologico, nella accezione che alle due parole (“curiosità” e “metodo”) aveva saputo dare un altro spirito indefinibile come Bruno Munari. Il suo “multiforme ingegno” non finisce mai di trasformarsi, a volte stupisce, spiazza, provoca, fa sorridere, fa pensare, crea cortocircuiti logici e vitali. Come, appunto, Munari. Forse per questo, Kessels, olandese (1966), non poteva che finire nella ragnatela degli interessi che i Corraini tessono con pazienza e competenza da anni, e al Festivaletteratura di Mantova sarà protagonista di una personale e della presentazione di un suo nuovo libro, Il perfetto dilettante. Guida professionale al dilettantismo. Molti dei suoi lavori sono “apparentemente” selezioni nate per caso. Ecco dai cari, vecchi, analogici, album fotografici di famiglia, foto di situazioni a volte inverosimili, a volte totalmente kitsch, a volte insperatamente suggestive. Kessels raccoglie, cataloga e dà senso a queste vere images trouvés: restituisce loro dignità e semina novità di visione. Così, le vite della signora che imbraccia il fucile e spara nel baracchino delle giostre, le foto simil-erotiche di una coppia felice della propria intimità, ma anche il milione di immagini al giorno, diluvio di foto cui siamo ormai sottoposti, diventano un modo per riconoscere un ruolo altro allo sguardo. Come Fontcuberta, Kessels ci mette in guardia dalla “verità” delle immagini, e ci dona la nuova grammatica dell’occhio. Il suo insegnamento è una ingenuità e verginità di visione, meglio: è un costante richiamarci all’attenzione. De te “immagine” narratur, caro lettore, caro osservatore, caro fratello.