ORIGINI E SVILUPPO DELLO «STATO»
Dall’Italia agli Usa, dalla Francia all’Inghilterra, l’indagine multidisciplinare sull’entità statale continua a essere feconda, dal momento fondativo alla digitalizzazione
Lo Stato continua a dominare la scena della società contemporanea. L’affermazione di articolazioni interne degli Stati, che sono diventate molto potenti, come la Baviera in Germania e la Lombardia in Italia. Lo sviluppo di grandi conurbazioni urbane, alcune con popolazioni molto maggiori di diversi Stati. Lo sviluppo di circa duemila sistemi regolatori globali e di autorità pubbliche sovranazionali. Tutti e tre questi sviluppi non riescono a scalfire il ruolo di primo piano di questo potere pubblico, lo Stato nazionale, nonostante che esso abbia una vita non lunghissima, da uno a cinque secoli, se raffrontata alla vita di alcuni imperi del passato che sono durati per millenni.
Si comprende quindi che storici, scienziati politici, giuristi, continuino a interrogarsi sullo Stato, e in particolare sulla fase iniziale dell’affermazione degli Stati e sui loro sviluppi attuali. Questi quattro libri, di epoche e culture diverse, sono la dimostrazione di quanto appena detto.
Il primo è opera di Otto Hintze, storico tedesco vissuto tra il 1861 e il 1940, professore all’Università di Berlino, che ha lasciato le sue lezioni dei primi decenni del secolo scorso, dedicate agli Stati europei, finora pubblicate soltanto in parte.
Dedicato alla storia costituzionale e amministrativa degli Stati moderni italiani, del periodo medievale e moderno, il volume contiene la trascrizione del manoscritto in lingua tedesca e la traduzione italiana, a cura di Gabriele Coltorti, il quale ha anche scritto una accurata introduzione a questo capolavoro finora inedito. Si tratta di una raccolta di lezioni riguardanti la storia degli Stati preunitari, Piemonte, regno di Sardegna, Milano, Venezia, Firenze,
Roma, regno di Sicilia. In esse lo storico tedesco analizza l’organizzazione oligarchica, corporazioni e ceti, condizionamenti esteri che hanno influenzato la costruzione statale, strutture burocratiche accentrate, tutto ciò in termini comparativi, secondo l’uso proprio del grande storico tedesco.
Il secondo volume è opera di Richard Franklin Bensel, professore di “Government” all’Università di Cornell e noto per i suoi studi sulla storia politica americana. Questo scritto analizza in modo magistrale la formazione di tre Stati democratici, l’Inghilterra, gli Stati Uniti e la Francia, e tre, invece, autoritari, Russia bolscevica, terzo Reich e Iran, considerando, quindi, sia Stati già fondati e radicalmente trasformati, come la Russia bolscevica o la Germania nazista, sia Stati al loro momento fondativo.
Bensel, sulla base di una accuratissima ed analitica indagine sul momento costituente di questi quattro Stati, spiega che la cosiddetta volontà del popolo in realtà è un’immagine mitologica, perché il popolo non può partecipare al momento fondativo senza predeterminare risultati e procedure. Secondo Bensel, tutte le moderne formazioni statali si sono costituite grazie a miti, finzioni, astrazioni, che raccolgono l’adesione alla sovranità statale e delegano lo Stato a governare. Queste finzioni sono simbolicamente indispensabili, ma fondate su assunzioni metafisiche che non possono essere costruite o essere poste in riferimento a realtà empiriche, ma conformano e determinano il modo in cui la volontà popolare è concepita. Quindi, tutti gli Stati moderni proclamano che la loro sovranità è fondata sul consenso popolare, ma questo consenso è in realtà avviluppato in miti e finzioni, come quello dello Stato inglese le cui origini sono avvolte nella nebbia della storia. I bolscevichi, invece, ripresero la nozione francese del dovere di un’élite rivoluzionaria di agire per delega della volontà popolare. Forme e ruoli di questi atti fondativi furono diversi, ma tutti caratterizzati da un aspetto mitologico, anche se il momento costituente fu assegnato ad un’assemblea costituzionale, perché questa ha sempre avuto alle spalle criteri e modalità di creazione e procedure di decisione di cui i miti, le finzioni, le astrazioni vestono i dilemmi iniziali e che sono necessari per costituire comunità politiche stabili e per la costruzione di culture politiche condivise.
Il terzo volume, quello del francese Jacques Chevallier, professore emerito di diritto pubblico e di scienze politiche dell’Università di Parigi Assas, traccia in poche limpide pagine l’evoluzione dello Stato francese dalla costruzione alla destabilizzazione, alla reinvenzione. L’autore, dopo aver illustrato le caratteristiche del modello francese di Stato, fondato sulla sovranità, sulla nazione, sulla tradizione repubblicana, sul riconoscimento delle autonomie, sul concetto di supremazia, spiega come tutti questi elementi entrino successivamente in crisi e come la sovranità finisca per coniugarsi con la mondializzazione, con l’europeizzazione, con la società del rischio, con una nuova concezione della cittadinanza e, infine, con lo sviluppo della digitalizzazione.
Proprio alla digitalizzazione è dedicato il quarto libro, quello di Luisa Torchia, professore di diritto amministrativo nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Roma Tre. L’autrice, dopo aver percorso la formazione dei principi e delle regole in materia di digitalizzazione, sia a livello europeo, sia a livello nazionale, esamina con grande cura l’impatto della digitalizzazione sulla organizzazione e sull’attività amministrativa, nonché sulla giustizia, illustrando benefici e rischi del ricorso all’intelligenza artificiale e alla legalità algoritmica. Si tratta di una originale esplorazione di uno dei tratti caratteristici dello Stato moderno. L’autrice osserva che lo Stato digitale presenta due caratteristiche nuove rispetto al passato, perché l’attività pubblica viene trasformata dall’utilizzazione di nuove tecnologie e perché lo sviluppo tecnologico investe i rapporti economici e sociali e rende spesso inidonee o obsolete le regole vigenti.
Storia costituzionale e amministrativa degli Stati moderni: l’Italia medievale e moderna
Otto Hintze
Viella, pagg. 297, € 32
The Founding of Modern States
Richard Franklin Bensel Cambridge UP, pagg. 507, $ 39.99
L’État en France entre déconstruction et réinvention
Jacques Chevallier Gallimard, pagg. 95, € 12
Lo Stato digitale. Una introduzione
Luisa Torchia il Mulino, pagg. 189, € 20