AVER CURA DI PIANETA E RELAZIONI
ABITARE LE PAROLE
»La parola sostenibilità è entrata nel novero delle tante parole divenute una sorta di passepartout. Da pronunciare senza che esiga impegno serio. La sostenibilità è invece lo sfondo che conferisce senso e direzione a ogni progetto di sviluppo. «Sviluppo sostenibile è una nozione fondamentale per l’ambito imprenditoriale e aziendale, per il settore agricolo, per lo sviluppo urbano e per diversi modelli di sviluppo economico, come, ad esempio, l’economia verde o l’economia circolare» (Juan Manuel Gil-Barragan).
Nonostante ciò, non mi sembra che quanti - e sono tanti! - parlano di sostenibilità condividano tutti lo stesso campo semantico della parola. E, soprattutto, non so quanti siano consapevoli che la sostenibilità non va raccontata. Va praticata attraverso scelte precise e coerenti, se si vuole che essa accompagni una crescita che soddisfi i bisogni del presente, senza che le future generazioni vedano compromessa la possibilità di soddisfare i propri bisogni.
La parola sostenibilità deriva dal latino sustinère, con il significato di sostenere, difendere, prendersi cura; ma anche mantenere o prolungare. In forza della sua radice, la sostenibilità obbliga a decidere chi sostenere e difendere, di chi prendersi cura. Ma anche quali atteggiamenti coltivare e prolungare per essere sicuri che si sta camminando verso una crescita sostenibile. Tenendo presente che «la sostenibilità è una parola a più dimensioni. Oltre a quella ambientale, ci sono anche le dimensioni sociale, relazionale e spirituale» (papa Francesco).
A proposito delle ultime due, il Papa ricorda che «il consumismo attuale cerca di riempire il vuoto dei rapporti umani con merci sempre più sofisticate - le solitudini sono un grande affare nel nostro tempo! -, ma così genera una carestia di felicità». E, «noi tutti siamo cercatori di senso. Ecco perché il primo capitale di ogni società è quello spirituale, perché ci dà le ragioni per alzarci ogni giorno e andare al lavoro, e genera quella gioia di vivere necessaria anche all’economia».
C’è sostenibilità, quindi, solo dove c’è cura del pianeta, del creato, del sociale e delle relazioni. Solo così si è sicuri di evitare che alla sostenibilità tocchi la sorte che è toccata, e continua a toccare, al tema dell’etica. C’è ancora chi ritiene che l’etica sia una sorta di appendice o di posticcio che viene messo come cappello o nelle conclusioni.
Non sarà mai seriamente affidabile un discorso sulla crescita finché non si capirà che la vera crescita è solo quella sostenibile!