Il Sole 24 Ore - Domenica

L’ORGOGLIO DELLA TERRA è PIù FORTE DI LOCUSTE E SICCITà

- Di Chiara Checcaglin­i

Taylor Sheridan ha trovato una formula funzionant­e nella saga della famiglia Dutton, che dalla serie Yellowston­e si sta ramificand­o in diversi spinoff attraverso epoche diverse della storia americana. Dopo 1883, sulle origini dei possedimen­ti dei Dutton, 1923 segue le vicende dei rancher Jacob e Cara Dutton, di John e di suo fratello Spencer, che dopo aver combattuto in guerra è andato a sfidare i suoi traumi cacciando belve feroci in Kenya. 1923 ha un imponente impianto produttivo e un robusto senso della narrazione che include serenament­e elementi da soap opera, come l’enfasi drammatica e sentimenta­le, dialoghi non molto verosimili e una trama che trascina avanti un evento cruciale dopo l’altro.

Il tema è quello della proprietà e della prevaricaz­ione come fondamenti problemati­ci ma, suggerisce la serie, inevitabil­i, della costruzion­e di un legame con la terra, più importante del vivere sociale. Una posizione conservatr­ice incarnata da uomini per i quali la giustizia è il linciaggio e l’omicidio una legittima difesa, e controbila­nciata, da un lato, dalle conseguenz­e spesso nefaste di queste prese di posizione, dall’altro, dalla linea narrativa di Teonna, nativa americana segregata in una scuola religiosa, a ricordare che comunque quella terra è stata presa con la forza. Le star Harrison Ford e Helen Mirren conferisco­no sostanza e gravitas a Jake e Cara, energici ma anche credibilme­nte definiti dalla loro non giovane età. Come ripetono entrambi, i peggiori nemici della terra non sono la siccità o le locuste ma gli uomini e la loro avidità. La velocità con cui questi e altri presagi si verificano, spariglian­do le carte, è uno dei punti di forza della serie, che di certo non annoia. 1923

Taylor Sheridan Paramount+

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