IL SENSO DELLA VITA SCALANDO MURI DI GHIACCIO
Sul Nanga Parbat, a 8.126 metri, fra seracchi e miraggi, c’è una murena che si nutre di memoria, coraggio e storie. La racconta lo scrittoreesceneggiatoreOrsoTosco in Nanga Parbat. L’ossessione e la Montagna Nuda, molto più di un librodialpinismo,quasiunabbraccio alcuoreumanodovelascrittura,essenziale e potente, canta e consola.
Il Nanga Parbat, nel Kashmir, in Pakistan, è un rosario di nomi: Montagna Nuda, Montagna Mangiauomini, Montagna del Diavolo, e mille avventure perché quei costoni verticali, le sue valanghe e il vento hanno calamitato i desideri e i sogni degli alpinisti più arditi: felicità è superare i limiti ed essere, esistere laddove si credeva di non poter essere. Tosco racconta e rende omaggio: «Questa è una storia di donne e uomini decisi a leggere il manuale dell’infinito, spesso da soli. Uomini e donne che hanno oltrepassato il giardino incolto delle grandezze e si sono spinti oltre. E dunque questa non poteva che essere una storia di coraggio».
Albert Mummery scompare nelnullanel1895,mentretental’ascesa;HermannBuhl,maestronelprevederel’andamentodellevalanghe,il ritmo,lacadenza,quellochedefinisce “l’orario”, a 6.700 metri, dato che i compagnisonoindifficoltà,camminaper40oredasoloesenzaossigeno e raggiunge la vetta; Nives Meroi e RomanoBenetsonopiùdiun’incredibile educazione sentimentale; Reinhold e Günther Messner, con il loro stile determinato dal minimalismodell’equipaggiamentoedall’arditezzadellameta,toccanolavettaeil drammasicompieindiscesa,lungoil versanteDiamir,ilmenoarduo,mala stanchezza tradisce Günther.
Il Nanga Parbat è «un luogo chiaramente inadatto, inospitale, che non ci prevede e non ci vuole, e cheproprioperquestoregala,achiè ingradodiesplorarlo,lasensazione diesseresfuggitoalgiocodelmondo o, forse, di aver trascorso qualche istante all’interno del suo cuore nascosto», quindi queste storie superano ghiacci e costoni di roccia per diventareunromanzosulsensodella vita tanto che Tosco arricchisce il racconto con citazioni di scrittori e pennellatediartisti,deivisionarialla ricerca della felicità, rapiti nelle loro ossessioni, come gli alpinisti.
C’è l’inverno, poi, una legge che amplifica i pericoli in vetta, rendendo gli esseri umani ancora più fragili.Ma«icorteggiatoridell’inverno,piccolicomegoccedicolorediluitenelbiancoreassoluto»nonhanno paura, basti ricordare le imprese di Simone Moro o del polacco Tomek Mackiewicz, primo scalatore, con ÉlisabethRevol,acompletarelasalita invernale lungo una nuova via, la Messner-Eisendle.Primo,certo,ma senzal’energiaperrientrarealcampobase.AncheperTomek,uccisoda quell’ossessione bianca, valgono i versi di Iosif Brodskij: «E come un globulo bianco nel sangue traspare / la luna nelle opere dei cantori, che bruciano di tisi / ma dicono che è amore».Eanchedistillatodifelicità.
Nanga Parbat. L’ossessione e la Montagna Nuda
Orso Tosco
66th and 2nd, pagg. 122, € 15