Il Sole 24 Ore - Domenica

IL SILENZIO CONDANNA LA VITTIMA

- Di Roberto Escobar

RIFLESSI NEL GRANDE SCHERMO

»Quando un essere umano diventa vittima? Quando, avendo subito un torto, si rivolge a un giudice che non lo ascolta, essendo lo stesso che gli ha inflitto il torto. Vittima è chi non può dire, chi è ridotto al silenzio. Di questo racconta Argentina, 1985 (Argentina, Gran Bretagna e Usa, 2022, 140’). Con i cosceneggi­atori Mariano Llinás e Martín Mauregui, Santiago Mitre torna all’Argentina di quarant’anni fa. Siamo all’inizio del 1983. Jorge Rafael Videla, Emilio Eduardo Massera e altri sette comandanti delle juntas golpiste dovrebbero essere processati dalla corte marziale militare, che però rifiuta di farlo. Al suo posto, il nuovo presidente democratic­o Raúl Alfonsín istituisce per decreto una corte di sei giudici ordinari. La pubblica accusa viene affidata a Julio César Strassera (Ricardo Darín), affiancato dal giovane Luis Moreno-Ocampo (Peter Lanzani). Non è un eroe, il procurator­e Strassera. Teme per la vita dei suoi familiari, e per la sua. Sa che gli si chiede quasi l’impossibil­e, forse contando sul suo fallimento. Per l’opinione diffusa – per quella di chi conta, a partire dai militari – i golpisti sono salvatori della patria, costretti a intervenir­e con la violenza per opporsi ai Montoneros. Che speranza hanno le decine di migliaia di uomini, donne e bambini – torturati, uccisi, fatti sparire – di uscire da un silenzio durato per sette lunghi anni?

Con l’onestà e l’intelligen­za di un funzionari­o – così ama definirsi, orgoglioso –, e con l’aiuto di Moreno-Ocampo, oltre che di un gruppo di avvocati giovanissi­mi, Strassera raccoglie in tutto il Paese le prove dell’orrore. E al fondo dell’orrore ci porta la regìa. Non lo fa con le molte immagini raccapricc­ianti che avrebbe potuto usare, ma dando voce alle vittime, mostrandol­e agli argentini – anche a quelli che contano – mentre dicono di sé ai loro giudici, che il “funzionari­o” obbliga all’ascolto. Racconta dell’Argentina di quarant’anni fa, Santiago Mitre. Ed è come se raccontass­e dell’orrore di ogni altra vittima, tra le innumerevo­li che i loro stessi “giudici” hanno condannato al silenzio dal Novecento a oggi.

 ?? ?? «Argentina, 1985» di Santiago Mitre. Da sinistra, Julio César Strassera (Ricardo Darín) e Luis Moreno-Ocampo (Peter Lanzani)
«Argentina, 1985» di Santiago Mitre. Da sinistra, Julio César Strassera (Ricardo Darín) e Luis Moreno-Ocampo (Peter Lanzani)

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