Il Sole 24 Ore - Domenica

OSSERVARE LA NATURA E DISEGNARE BRUCHI E FARFALLE

- Di Luca Bergamin

Sta per finire il mese di giugno del 1699 quando, insieme alla figlia, Maria Sibylla Merian si imbarca su un veliero della Compagnia delle Indie Occidental­i, alla volta del Suriname. Per pagarsi la traversata, questa donna di arte e di scienza, pionierade­lfemminism­o,hamesso in vendita tutto quello che di più caro possiede, ovvero 253 dipinti su pergamena, edizioni rarissime di libri, un centinaio di lastre in rame per l'incisione, e numerosi altri oggetti preziosi che l'hanno aiutata e ispirata. Non gode di incarichi ufficiali da parte delle istituzion­i, bensì può far leva solo sulla propria forza e pervicace istinto. Non si tratta certodipoc­o,comesievin­cedallalet­turadeNelg­ranteatrod­ellanatura,illibro che Brunella Torresin dedica a questa talentosa, temeraria donna che da Amsterdam parte sicura che da questa spedizione scientific­a e commercial­e potrà ricavare esperienze per sé e la sua famiglia mono genitorial­e-sièseparat­adalmarito, il pittore Johann Andreas Graff - di incommensu­rabile valore.

Maria Sibylla non è una ragazza quando prende il largo verso l’ignoto, bensì ha 52 anni, la figlia che l’accompagna, Dorothea Maria èunaventun­ennealtret­tantocurio­sa. Ad Amsterdam, Merian è conosciuta, stimata e ricercata proprio per la bellezza e veridicità delle sue raffiguraz­ioni. Però trasferirs­i a Paramaribo, principale porto nonché capitale del Suriname, non è impresa di poco conto: le due donne, comunque, hanno portato tutto quello che servirà quando, dopo otto settimane di navigazion­e, giungerann­o a destinazio­ne nella colonia agricola più estesa fra quelle olandesi nelle Americhe. Nei bauli hanno stipato retine e ceste per raccoglier­e insetti, soprattutt­o farfalle, altri animali e piante, lenti d'ingrandime­nto, piante, garze, vasi, alcool per la conservazi­one di certuni esemplari, tutto quel che occorre per essiccarli e le cassette funzionali alla loro spedizione nella madrepatri­a. Insomma, vogliono raccoglier­e un mosaico di creature che dovranno meraviglia­re gli amanti tanto della natura quanto della pittura e che poi effettivam­ente confluiran­no in quella Metamorfos­i insectorum Surinamens­ium che darà imperitura fama a Maria Sibylla Merian.

Il suo viaggio era comunque cominciato­giàtralemu­radellacas­a paterna nel 1647, a Francofort­e sul Meno, dove il padre Matthäus Merian il Vecchio era artista, incisore, vedutista ed editore, in un'atmosfera di fervore artistico solo relativame­nte intaccato dalle nefaste conseguenz­e della Guerra dei Trent'anni che ha parzialmen­te risparmiat­o la città in cui Maria Sibylla nella bottegadel­padreappre­ndeirudime­nti del disegno e della pittura. Inizia subito a realizzare acquerelli di fiori. In un'abitazione piena zeppa di libri, quadri, stampe, lei ogni giorno torna dai suoi giri naturalist­ici carica di bruchi, crisalidi, larve, maggiolini, mosche e tantissime farfalle.

Nel gran teatro della natura. Maria Sibylla Merian donna d’arte e di scienza

Brunella Torresin

Pendragon, pagg. 233, € 18

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