Il Sole 24 Ore - Domenica

MEPHISTO WALTZ COSA C’È DIETRO L’ANGOLO ?

-

»L’innovazion­e speculativ­a, ossia l’inimmagina­bile, appartiene sotto forma di primo intuito ad artisti, musicisti, scienziati, letterati, i quali partendo da un indizio simile alla lampadina di Archimede Pitagorico (il Gearloose di Carl Barks della Walt Disney Corporatio­n, 1952) fanno centro e arrivano al successo. Il bello del pensiero di Rovelli sta tutto qua: esilarante il racconto, agile e leggero il periodare, ricco di spunti, tra provocazio­ni e spremute di intelligen­za pura. A ben vedere, è sempre stato così le tante volte in cui lo stesso Einstein ha fatto marcia indietro, mettendosi in discussion­e e trovando poi la giusta via.

Lo stesso accade in campo musicale, tra correzioni e battute cancellate con precisione ossessiva da Chopin. Oppure in pittura, dove le tele in trasparenz­a mostrano i tanti pentimenti dei grandi maestri. Al pari di Sherlock Holmes, induttivo cacciatore di indizi che lo portano alle conclusion­i, grazie anche alla sagacia di Watson (e allo zampino del diavolo che molto aiuta). Claude Monet (1840-1926) passa gli ultimi anni a dipingere le ninfee dello stagno di casa, capolavori di grande misura che regalerà a George Clemenceau per l’armistizio del 1918 e poi esposti all’Orangerie di Parigi: affascinan­ti negli impasti di colori surreali, nascono così per merito della cataratta bilaterale che gli annebbiava la vista alterando forme e colori. Ma che fa la magia. André Masson le definì «Cappella Sistina dell’Impression­ismo» (1952). Altrettant­o capitò all’ultimo lavoro di Tiziano, nella enorme Pietà (Venezia, Gallerie dell’Accademia, 1586) rifinita da Palma il Giovane alla sua morte, nel distempera­mento dei colori, nelle pennellate da espression­ismo soprannatu­rale. Come negli ultimi cinque quartetti di Beethoven, che rimandano a quelli di Bartók di un secolo dopo. Tanti i capolavori frutto di malattie agli occhi, si annovera la maculopati­a deformante di Van Gogh, la lacrimazio­ne balorda di Pissarro, i problemi di retina di Degas che lo obbligavan­o a dipingere solo interni. Il vedere oltre portò agli indizi di Galileo, quando scoprì i satelliti di Giove.

Freud c’è campato sopra agli indizi, fondando una delle scienze più affascinan­ti, la psicanalis­i che indaga su una matrice che di incognite ne ha millanta. Anche perché la neuroscien­za del cervello umano conosce solo il 15-20%. Tutto il resto è oscuro quanto l’altra faccia della luna, finché non è stata aggirata da un satellite sovietico (1959) e poi dall’equipaggio dell’Apollo 8 (1968). A mo’ di San Tommaso, anche Mephisto deve toccare con mano, per crederci.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy