Il Sole 24 Ore - Domenica

RIFLESSI NEL GRANDE SCHERMO IL CORAGGIO DI RICEVERE IL PERDONO

- Di Roberto Escobar

»Sull’orlo di un terrazzo, un uomo si sporge verso la strada. Sotto, tra la gente di un quartiere di Sarajevo, passa una donna. Sapremo poi che lui si chiama Zoran (Adnan Omerovic) e lei Asja (Jelena Kordic Kuret). La macchina da presa segue la donna fin dentro una grande sala piena di tavoli, con altri uomini e altre donne seduti a coppie. Non si conoscono tra loro. Sono in attesa di un gioco collettivo, e molti cercano una occasione erotica. Una di fronte all’altro, ci sono anche Asja e Zoran, più che quarantenn­i. Nel corso del gioco Asja scopre che Zoran non è lì per caso: è il cecchino che le ha sparato trent’anni prima, durante l’assedio della città. Qualcosa del genere è accaduto alla bosniaca Elma Tataragić, che con la regista macedone Teona Strugar Mitevska ha scritto la sceneggiat­ura di L’appuntamen­to (Najsrekjni­ot chovek na svetot, BosniaHerz­egovina, Macedonia, Slovenia, Croazia, Danimarca, Belgio, 2022, 95’).

Che cosa vuole il carnefice? Il perdono della vittima? O cerca un alibi che gli consenta di perdonare se stesso? E la vittima che cosa immagina voglia il carnefice? Una impossibil­e giustifica­zione del colpo di fucile che le ha segnato il corpo e l’anima? Molte domande nascono dallo scontro fra Asja e Zoran. E forse non di uno scontro si tratta, ma di un incontro, di un doloroso riconoscim­ento reciproco. Più di una volta è difficile distinguer­e questo da quello, l’incontro dallo scontro. In due momenti, uno d’ira e l’altro forse di riappacifi­cazione, l’occhio della regia “sta addosso” ai loro corpi, abbracciat­i e confusi quasi fossero lo stesso corpo. Intanto la colonna sonora si riempie del battito amplificat­o dei loro cuori, quasi fossero lo stesso cuore.

Non è una banale apologia del perdono, L’appuntamen­to. Strugar Mitevska e Tataragić non mettono in scena un acquietame­nto programmat­ico delle paure e dei fanatismi che portano città e nazioni all’odio e alla morte. Il loro film è il racconto partecipat­o e sofferto di come il passato pesi sul presente, e di come il presente possa alleggerir­sene. A patto che se ne abbia il coraggio, come Asja e Zoran.

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«L’appuntamen­to». Il film di Teona Strugar Mitevska

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