Il Sole 24 Ore - Domenica

INVENTARE LA CARBONARA E METTERCI L’ORIGANO

- Di Luca Cesari

INDOVINA CHI SVIENE A CENA

»«Chissà perché gli venne in mente di fare un piatto italiano, anche se lui non conosceva la cucina italiana. Pensò di inventare un piatto, sostiene Pereira. Tagliò un’abbondante fetta di prosciutto e la lavorò in piccoli dadi, poi prese due uova e le sbatté, le riempì di formaggio grattugiat­o e versò il prosciutto, vi mescolò origano e maggiorana, amalgamò il tutto per bene, poi mise una pentola d’acqua a bollire per la pasta. Quando l’acqua cominciò a bollire vi versò degli spaghetti che stavano in dispensa da qualche tempo». Questo è un brano di Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi dove il protagonis­ta decide di preparare il pranzo per l’amico Francesco Monteiro Rossi, prima del triste epilogo del romanzo. La vicenda è ambientata a Lisbona nel 1938 e molti di voi avranno riconosciu­to l’embrione di una carbonara nel piatto creato su due piedi da Pereira. In fondo, lui pranzava ogni giorno con una omelette alle erbette, per cui sono bastati pochi ingredient­i in più per ottenere una specie di carbonara.

Antonio Tabucchi si è immaginato così l’invenzione della ricetta e in fondo ricalca quello che in molti pensano possa succedere in questi casi. Si parte da una base nota, si aggiunge qualche ingredient­e trovato in dispensa e il gioco è fatto. Una combinazio­ne di saperi consolidat­i e creatività che sta alla base di molte invenzioni, non solo gastronomi­che.

Certo ci devono essere i presuppost­i culturali perché ciò accada: ad esempio, la pasta è stata condita per secoli unicamente con il formaggio grattugiat­o e solo nel secondo Settecento si affaccia l’idea di aggiungere altri sughi per dare maggiore sostanza al piatto. La gestazione è lunga, ma nel 1837 viene riportata la prima ricetta degli spaghetti al pomodoro in un ricettario napoletano. L’inizio di una rivoluzion­e.

Quante occasioni ci sono state per inventare una carbonara prima che venisse inserita in un ricettario? Forse molte, frutto di esperiment­i personali o di ricette consolidat­e, ma mai trascritte. Difficile dirlo perché questi tentativi hanno lasciato pochissime tracce. Forse, invece, i tempi non erano ancora maturi. D’altronde è sempre successo: la ruota è stata inventata settemila anni fa, ma l’idea di applicarla a una valigia e inventare il trolley è venuta a un pilota d’aereo solo nel 1987.

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