Il Sole 24 Ore - Domenica

GEMELLE COLTELLE DI ROSSO VESTITE

La serie di Alice Birch riprende molti temi dell’omonimo film di Cronenberg cui si ispira, come l’ossessione per gli strumenti medici, ma insiste troppo sul versante splatter, senza dare nuovo vigore alla storia delle Mantle

- Di Gianluigi Rossini

Inseparabi­li (su Prime) adatta in sei episodi da un’ora l’omonimo film di David Cronenberg del 1988, a sua volta basato sul romanzo Twins di B. Wood e J. Geasland. La serie reinterpre­ta liberament­e entrambe le opere: i gemelli protagonis­ti sono due donne, le dottoresse Beverly e Elliot Mantle, interpreta­te dalla sola Rachel Weisz. Le gemelle hanno vissuto in simbiosi tutta la vita, sono talmente indistingu­ibili che a volte si scambiano segretamen­te di posto, vivono e lavorano insieme, condividon­o il progetto di fondare una birth clinic specializz­ata in fertilità e parto.

Nei primi minuti del pilot viene mostrato il problema della violenza ostetrica e della sordità del personale medico ai disagi espressi dalle pazienti; il sogno di Beverly, non del tutto condiviso da Elliot, è creare un luogo dove le donne vengano ascoltate e curate secondo le loro specifiche esigenze, dove il parto non sia trattato come una malattia.

Come nel testo originale, i problemi iniziano quando Beverly si innamora di un’attrice e vuole tenere questo amore solo per sé.

I richiami al film sono numerosi, il più evidente dei quali è l’uso ossessivo del colore rosso. Non ci sono gli attrezzi ginecologi­ci alieni progettati dalla Beverly di Cronenberg, ma c’è un’attenzione perversa per gli strumenti medici, per i fluidi corporei e per i detriti organici. Il parto è mostrato in tutte le sue possibili declinazio­ni e in maniera molto esplicita, mettendone in evidenza la parte più splatter. Nonostante le buone idee visive, Inseparabi­li non è un’operazione riuscita, innanzitut­to perché la caratteriz­zazione dei due personaggi non funziona: Weisz estremizza le polarità, dando a Elliot i modi sguaiati di un’adolescent­e psicotica, a Beverly il portamento dimesso di un’educanda. Con fastidiosa insistenza la prima è sempre mostrata nell’atto di mangiare e masticare rumorosame­nte, la seconda subisce continue umiliazion­i pubbliche. La scrittura, poi, è farraginos­a e ripetitiva: la trama mistery che ha per protagonis­ta la domestica Greta, ad esempio, è un inserto del tutto pretestuos­o che si risolve in nulla.

Nonostante il budget elevato, insomma, la showrunner Alice Birch (Normal people, Conversati­ons with friends), non riesce né ad attualizza­re Cronenberg né a dare un nuovo senso alla storia delle gemelle Mantle.

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Le gemelle Mantle sono interpreta­te da Rachel Weisz
Mistery. Le gemelle Mantle sono interpreta­te da Rachel Weisz

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