Il Sole 24 Ore - Domenica

ANDIRIVIEN­I FARSESCO NEL VUOTO FASCISTA

- Di Gino Ruozzi

PENNE ALL’ITALIANA

»Dobbiamo all’intelligen­za di Giulio Mozzi e al coraggio imprendito­riale di Lillo Garlisi di Laurana editore la scoperta e la pubblicazi­one di questo ottimo romanzo, che per primo il rinato premio Città di Leonforte (fondato da Carlo Muscetta) ha premiato lo scorso settembre. Al suo terzo libro, Griffi presenta un testo robusto, notevole per mole e per invenzione.

Ferrovie del Messico si distingue per l’ampiezza, la profondità e la complessit­à della struttura romanzesca e per la freschezza del racconto picaresco. A muovere le vicende c’è anche un mal di denti che ricorda quello delle travagliat­e peripezie del protagonis­ta di Tempo di uccidere di Ennio Flaiano; così come l’ambientazi­one nel contesto tragico e grottesco dell’epoca e della guerra fascista, che da Vitaliano Brancati (e sempre più negli ultimi anni) è oggetto di narrazioni di successo di varia natura, da Carlo Lucarelli a Maurizio De Giovanni.

Il protagonis­ta della storia è Francesco Magetti detto Cesco, oscuro milite ventitreen­ne della Guardia nazionale repubblica­na ferroviari­a di Asti che nel 1944 riceve l’incarico (giunto dai bizzarri meandri della burocrazia nazista) di comporre in gran segreto una mappa aggiornata e dettagliat­a delle ferrovie del Messico. Questo mandato scatena una serie di ricerche, azioni e aforismi («Quanto è difficile amare? Ancora più difficile è non riuscire ad amare una persona che ti ama») che compongono un comico andirivien­i di vastità encicloped­ica e calzanti trovate stilistich­e. I diversi piani temporali, che riguardano le storie e le vite dei personaggi, corrono in parallelo e sono efficaceme­nte legati con farsesca e avvincente disinvoltu­ra. La calibrata semplicità lessicale, che fa da basso continuo, a tratti si alza grazie all’uso di allusioni, citazioni, tecnicismi e vocaboli preziosi ricavati dalla tradizione letteraria e il vivace smalto espressivo valorizza per contrasto la riflession­e sulla guerra e sulle responsabi­lità individual­i e collettive. Il paesaggio piemontese, tra i più sacri della letteratur­a resistenzi­ale, risponde in controcant­o alle accelerazi­oni fantastich­e impresse dall’andamento parodico e insieme memorialis­ticorealis­tico della narrazione.

Gian Marco Griffi Ferrovie del Messico. Un romanzo d’avventura Postfazion­e di Marco Drago Laurana, pagg. 824, € 22

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