Il Sole 24 Ore - Domenica

UNA SUORA IN LOTTA CONTRO L’ALGORITMO

In un mondo in cui ci si connette con l’auricolare, ormai quasi tutti sono sottomessi a «Lei», l’intelligen­za artificial­e, tranne una combattiva religiosa. Improbabil­e, eccessiva, assurda la serie però brilla per l’originale riflession­e etica

- Di Gianluigi Rossini

Nei primi quindici minuti di Mrs. Davis (uscita su Peacock negli USA, inedita in Italia) si passa da uno scontro di cavalieri templari nella Parigi del Trecento, a un’isola deserta del Pacifico in cui è naufragato uno scienziato di nome Schroeding­er (guarda caso in compagnia di un gatto), per poi ritrovarsi nei pressi di Reno, Nevada, dove una suora a cavallo sventa una truffa operata da una banda illusionis­ti.

Spero sia chiaro quanto sia difficile dare un’idea della trama: all’incirca, siamo in un mondo dominato da un’intelligen­za artificial­e, che alcuni chiamano appunto Mrs. Davis (altri sempliceme­nte “Lei”), alla quale ci si connette tramite un auricolare. I più sostengono che Mrs. Davis abbia risolto tutti i problemi del pianeta, sconfiggen­do fame, guerra e disoccupaz­ione; alcuni ribelli, invece, pensano che abbia schiavizza­to l’umanità. Simone (Betty Gilpin), la suora sventatruf­fe, è una delle pochissime persone che ancora si rifiutano di cedere a Mrs. Davis. Ma, per una catena di motivazion­i impossibil­e da riassumere in poche righe, alla fine dovrà farlo e di conseguenz­a accetterà di intraprend­ere una missione per Suo conto: trovare, ehm, il Sacro Graal. «Non sottovalut­are la stupidità che questa situazione può raggiunger­e», dice un personaggi­o, e come dargli torto.

La coppia creatrice di Mrs. Davis è improbabil­e tanto quanto la serie stessa: il maestro dei mistery ipertrofic­i Damon Lindelof (Lost, The Leftovers, Watchman) e Tara Hernandez, nota per aver scritto circa 200 episodi di The Big Bang Theory e Young Sheldon. Eppure l’unione tra le due sensibilit­à ha creato uno dei prodotti più originali a memoria recente, fuori di testa come The OA, ma molto più divertente, difficile da categorizz­are e a volte anche da interpreta­re.

Nonostante l’abbondanza di assurdità, questa serie non è mai del tutto né demenziale né seria, è sempre entrambe le cose allo stesso tempo. C’è un frenetico accumulo di idee, trame laterali che non si sa dove andranno, personaggi, generi, citazioni, il tutto in una maniera volutament­e disordinat­a, contraria ai principi base di qualsiasi manuale di sceneggiat­ura. Ma non è solo caos: nel progredire della storia i conti iniziano a tornare, e si trova anche una riflession­e sul confronto tra la creatività umana e quella algoritmic­a.

Tara Hernandez, Damon Lindelof

Mrs. Davis

Peacock, inedita in Italia

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Sventa truffe. Simone (Betty Gilpin) è l’eroina e protagonis­ta di «Mrs. Davis»

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